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Udinese, Pozzo va in pensione: “Ora tocca ai miei figli”

Il presidente dell'Udinese va in pensione dal calcio

Redazione VN

"Dal calcio come dirigente vado in pensione, io resto come primo tifoso dell'Udinese. La società è in buone mani, tocca ai miei figli". Un po' dimesso, ma deciso Gianpaolo Pozzo irrompe al brindisi con i giornalisti nell'auditorium della Dacia Arena dopo aver lasciato l'analisi del 2016 al direttore generale Franco Collavino e stupisce i presenti con una dichiarazione precisa: "Sono stati 30 anni di grande gioia, di grandi emozioni, 30 anni anche difficili, io stavo in Spagna e nel weekend venivo a seguire la mia Udinese, ma ora devono pensarci i miei figli. Il club rimarrà ambizioso, bisogna sempre sognare". Il passo d'addio era nell'aria, in questa stagione patron Pozzo aveva limitato le uscite pubbliche e non aveva regalato sparato contro arbitri o situazioni avverse. Oggi la risposta ufficiale. Il numero uno del club ha solo ringraziato Gigi Delneri: "Con lui porteremo avanti un progetto a medio termine, il bello della sua gestione è che ci mette il cuore, gli altri sembravano un po' di passaggio". E poi ha dedicato un sentimento al suo campione più amato Totò Di Natale: "Per lui le porte sono sempre aperte. E' lui che deve decidere cosa fare, se fare il dirigente o no". In realtà l'ex attaccante e capitano bianconero domenica in un'intervista alla Gazzetta aveva detto che "Al'Udinese non c'è spazio per i grandi ex perché i protagonisti sono i Pozzo". La replica. "Non è vero, noi abbiamo grande stima e grandi ricordi, ma Di Natale deve decidere lui che vuol fare". Così Pozzo ha salutato i giornalisti, lasciando tutti con un sogno "Tornare in Europa, si vorrebbe vincere sempre, poi è chiaro che subentrano altre situazioni".

(Gazzetta.it)

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