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Tutti ai piedi del “Pek”, leader in campo e fuori

E’ Pizarro il direttore d’orchestra della nuova Fiorentina

Redazione VN

David Marcelo Pizarro Cortés, professione dominatore del centrocampo. Già, alla faccia del suo nome d'arte, "El Pek", diminutivo di pequeño, che tradotto dallo spagnolo all'italiano significa "piccolo". Ironia della sorte. Proprio lui che di pequeño ha solo l'altezza, lui che fin dal suo primo giorno da giocatore della Fiorentina si è preso le chiavi del centrocampo ergendosi a gigante di Atacama viola. Ad onor del vero, rispetto al famoso geoglifo cileno, Pizarro ha il vantaggio di non stagliarsi in mezzo ad un deserto ma ai vari Borja Valero, Aquilani, Jovetic e compagnia bella, gente che con i piedi al Franchi riesce a cantare il "Nessun dorma" come Caruso alla Scala tanto per intenderci.

E Pizarro? Lui dirige l'orchestra. Con la sua bacchetta (magica) disegna piroette ubriacanti ed assist millimetrici per la gioia del pubblico e dei compagni di squadra. Una delizia elevata all'ennesima potenza nella prestazione pazzesca fornita contro il Catania. In cabina di regia si alterna intelligentemente con Borja Valero, facendo insieme di necessità virtù: le sue 33 primavere non gli permettono di dare il 100% per novanta minuti e quando la condizione cala ed i ritmi si abbassano, ecco salire in cattedra lo spagnolo.

Ma indipendentemente dal compito tattico, "El Pek" riesce sempre a mettere ordine con l'autorevolezza che lo contraddistingue, alla Pirlo. Anzi, alla Pizarro, perché è il centrocampista bianconero a seguire il modello principe. Sono quei campioni capaci di portare ordine anche fuori dal campo, leaders silenziosi che non hanno bisogno di urlare per farsi ascoltare dai compagni. "David? Un grande professionista che è già elemento importante dello spogliatoio", parola di Emiliano Viviano. E' proprio vero: se a Firenze ci si sfrega le mani, forse a Roma qualcuno se le sta mangiando.

ALESSIO CROCIANI