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Toni: “Il ritiro? Emozioni belle e meno belle, ma è giusto così”

"Sono 4-5 anni che devo smettere, poi facevo sempre gol e continuavo. Parlando con la mia famiglia ho deciso di chiudere questa carriera bellissima"

Redazione VN

Intervenuto ai microfoni di Radio Deejay, l'ex attaccante viola Luca Toni ha parlato dell'ormai imminente ritiro dal calcio giocato: "Ci avviciniamo all'ultima partita, quando sai che è veramente l'ultima provi emozioni belle e meno belle. Giusto viverle intensamente. Quando ho maturato l'idea di lasciare? Sono 4-5 anni che devo smettere, poi facevo sempre gol e continuavo. Parlando con la mia famiglia ho deciso di chiudere questa carriera bellissima. Era il momento giusto per farlo".

L'esperienza in Asia?

"Mi ha insegnato che si sta da Dio in Italia. È un altro calcio, che può crescere tanto ma che non è ancora arrivato a un professionismo alto. Sono un giocatore che ha bisogno di tempi e giocate e lì non c'erano, non mi trovavo bene e sono tornato".

Totti?

"Sono storie bellissime. Ha fatto la storia della Roma, deve decidere lui quando smettere. Non è facile decidere, bisogna vedere cosa gli frulla per la testa. Certo che se entra e fa gol... Cercare nuove sfide è il segreto per giocare così a lungo".

Chi porteresti al Mondiale come punte?

"Il campionato italiano non ha dato molti attaccanti che hanno fatto tanti gol, dipenderà dal ct trovare gli uomini giusti. Ci sono dei giovani che passando dalla Serie B si trovano ancora meglio in Serie A, magari Lapadula facendo il salto di categoria può trovare più entusiasmo".

Sei un attaccante abbastanza falloso.

"Spesso è l'unico modo per prendere la palla. Dovevo fare quello che potevo e con le mie caratteristiche cercavo di aiutare la mia squadra. Ho segnato meno di testa che di piede? Di testa sono migliorato tanto a Palermo, per fortuna che almeno segnavo di piede".

Farai il dirigente?

"Qualcosa dovrò fare, anche mia moglie me lo chiede sempre. Devo decidere cosa fare adesso, vediamo".

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