Il giorno dopo Genoa-Siena ecco i primi provvedimenti: undici Daspo per cinque anni firmati nel pomeriggio dal questore di Genova Massimo Maria Mazza a carico deli ultrà, altri pronti a essere firmati, un'inchiesta aperta dalla Procura della Figc sui giocatori e i dirigenti del Genoa e due partite a porte chiuse per il Genoa, le uniche due che restavano questa stagione: col Cagliari alla 36ª e con il Palermo alla 38ª. "Questi provvedimenti colpiscono persone a noi già note che abbiamo riconosciuto dai filmati - ha spiegato il capo dell'ufficio di gabinetto, Sebastiano Salvo -. i provvedimenti saranno notificati in serata. Nelle prossime ore procederemo con l'identificazione delle altre persone che hanno preso parte ai disordini e che non sono già note ai nostri uffici. Anche loro saranno colpiti da analoghi provvedimenti". Ad essere stati colpiti dai Daspo sono volti noti del tifo organizzato genoano che ieri hanno organizzato la protesta. La Digos nelle prossime ore porterà anche in procura un'accurata relazione su quanto accaduto ieri al Ferraris. E proseguono intanto, attraverso le immagini filmate alle stadio, le identificazioni. Il gruppo era composto da circa 200 persone a cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di violenza, lesioni, superamento di protezioni, lancio di oggetti pericolosi. "In relazione a questi reati, per alcuni di loro potrebbe implicare l'arresto con la contestazione della flagranza in differita". Così Michele Di Lecce, Procuratore capo di Genova, fa il punto sulla situazione.
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