ASPETTIAMOCI, ora, l’imitazione di Maurizio Crozza. E magari un tormentone di Checco Zalone. Perchè il principe, anzi il presidente dei Gaffeur, Carlo Tavecchio, ne ha infilata un’altra. «L’assassino di John Kennedy non ha subito quello che ha subito il sottoscritto», ha detto il candidato favorito alla presidenza della ...
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Tavecchio: anche i Nazionali si ribellano a lui «E’ inadeguato»
ASPETTIAMOCI, ora, l’imitazione di Maurizio Crozza. E magari un tormentone di Checco Zalone. Perchè il principe, anzi il presidente dei Gaffeur, Carlo Tavecchio, ne ha infilata un’altra. «L’assassino di John …
ASPETTIAMOCI, ora, l’imitazione di Maurizio Crozza. E magari un tormentone di Checco Zalone. Perchè il principe, anzi il presidente dei Gaffeur, Carlo Tavecchio, ne ha infilata un’altra. «L’assassino di John Kennedy non ha subito quello che ha subito il sottoscritto», ha detto il candidato favorito alla presidenza della Figc. Dopo l’uscita infelice sui ‘mangiabanane’, al centro di un incessante tornado di polemiche, Carlo Tavecchio scivola anche sulla storia. E che storia.
Si è paragonato a Lee Harwey Oswald, l’assassino del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, arrestato poco dopo l’omicidio, il 22 novembre del ’63, e ucciso appena 48 ore dopo con un colpo di pistola da Jack Ruby durante il trasferimento al carcere.
Per carità, sulla storia si può anche scivolare, ma non, sull’assassinio politico più famoso del ’900 e, forse, della storia dell’uomo. E chissà che ora, le stesse persone che gli hanno fatto recapitare un casco di banane, non decidano di inviargli un dvd del film «JFK - un caso ancora aperto» di Oliver Stone, che ricostruisce la storia di quel delitto aprendo al dubbio sulle tesi ufficiali della morte di Kennedy. Oppure del capolavoro, «The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca», campione d’incassi che si sofferma in modo toccante sulla fine di JFK.
LE BANANE, le donne ‘handicappate’ e ora Kennedy. Le scivolate di Tavecchio sono rumorose e di dubbio gusto, linfa vitale per chi lo considera «impresentabile» e «inadeguato» a ricoprire un ruolo che deve essere anche dimplomatico. E, forse, allargheranno ancora le crepe nel suo elettorato.
LE ULTIME bordate sono arrivate da Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, club ‘nemico’ di Tavecchio (con la Juve) sin da subito: «Non giudico Tavecchio, ma le cose che ha detto sono gravi. Il problema è che in Italia siamo abituati così, non succede mai nulla. In America, in Francia, in Inghilterra, di fronte a parole simili, il giorno dopo sarebbero scattate le dimissioni». Eppoi: «Se ora dovessi litigare in campo con una persona di colore dicendogli ‘tu mangi le banane’, sarebbe considerata una gaffe e quindi guai a squalificarmi...». De Rossi batte sul tasto del precedente illustre e, forse, pensa anche alla ‘sua’ curva chiusa per cori di discriminazione razziale.
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