Il Governo italiano ha preso la sua decisione. Si costituirà alla Corte di giustizia europea contro la Superlega. Aggiungendosi ai 15 Paesi – tra cui Francia e Spagna – che hanno scelto di dare una spallata al progetto guidato da Andrea Agnelli e Florentino Perez per fondare un movimento parallelo, anzi alternativo, alla Uefa. Questo quanto troviamo scritto nell'edizione online di Repubblica
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Superlega, spallata ad Agnelli: il Governo si schiera in difesa della Uefa
Il governo prende posizione contro Juventus e Real Madrid
Proprio qui sta la chiave, si legge, della scelta italiana. Arrivata alla fine di una lunga riunione dell’esecutivo. Ma figlia di un pressing condotto a quattro mani da i vertici dello sport: da una parte il numero uno del Coni Giovanni Malagò, dall’altra il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. L’Italia è in ballo per ospitare gli Europei di calcio del 2028. Gravina, nell’esecutivo Uefa, ha in tasca una promessa del presidente Aleksander Ceferin. Che però ha chiesto una mano per la più importante delle battaglie che sta conducendo: quella contro i “separatisti”, ossia Real Madrid e Juventus, il club dell’arci-nemico Andrea Agnelli, da cui si è sentito tradito ad aprile. Il caso alla Corte di giustizia europea lo hanno portato proprio Juve e Real. Fino a ieri però l’Italia non aveva alcuna intenzione di allinearsi ad altri paesi, preferendo star fuori da una questione vissuta come soltanto sportiva. C’era anche un parere dell’Antitrust contrario. In realtà, però, Costituirsi non vuol dire negare la libertà costituzionale di fondare una nuova società che organizzi un nuovo torneo. Ma solo riconoscere la libertà della Uefa di sanzionare ed eventualmente escludere dal proprio ordinamento chi decide di non riconoscerne le regole. Senza tradire il concetto di libera concorrenza. Così, l’Italia torna in primissima fila per l’Europeo. Con una certa soddisfazione anche della politica.
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