Spalletti: “Abbiamo fatto la cosa più difficile: togliere il possesso del gioco alla Fiorentina”

Nel post partita di Roma-Fiorentina, Luciano Spalletti è intervenuto ai microfoni di Premium Sport: "

Stasera abbiamo disputato una grande partita contro un grandissimo avversario. Vanno fatti i complimenti ai giocatori della Roma che sono scesi in campo perché hanno fatto la cosa più difficile: togliere il possesso palla alla Fiorentina. Nel primo tempo il pallino l'abbiamo tenuto noi, quindi loro hanno fatto più fatica del solito. Salah? Diventa difficile da fermare negli spazi, ha questo mix di grande velocità abbinata a tecnica".

Queste invece le parole del tecnico della Roma nel post gara di Roma-Fiorentina ai microfoni di Sky Sport:

"L'entrata di Totti? Quando lo metti dentro il pubblico partecipa di più e lo trasferisce alla squadra che rende meglio in campo.

Grande partita perchè ha tolto il palleggio a una Fiorentina di grande qualità che tutti abbiamo ammirato. La squadra gli è saltata addosso bene senza farli mai giocare puliti. Nel primo tempo forse la Fiorentina ha abbassato il ritmo, anche Paulo Sousa ha detto che erano un pò stanchi.

Keita? Ha tolto la verticalizzazione che la Fiorentina conosce a memoria dai difensori ai trequartisti fino a Kalinic. Gli altri possono anche scambiarsi di posizione. Quando la squadra recupera e riparte ci vuole un attimo ad arrivare in area di rigore. Oggi c'era grande entusiasmo sia in campo da parte dei giocatori che dal pubblico contro un avversario fortissimo come la Fiorentina.

E' evidente che questa squadra ha degli equilibri. Questi ragazzi ora si riconoscono nelle loro posizioni. Il centrocampo folto ci pemette di tenere più il possesso del gioco.

5 punti dalla Juventus? Sono tantissimi perchè intanto hanno una partita in meno. Stiamo parlando di una squadra e di una società fortissima di testa e penso che continuerà a tenere un ritmo simile fino alla fine. Daltronde hanno vinto 20 partite di fila.. Non lo so nemmeno io.

Ripresa della Roma? La prima cosa da fare era di riuscire a farli esser più tranquilli e fagli riconoscere che avevano delle grandi qualità. Ancora subiamo un pò il gioco fisico e sulle palle alte. Dal centrocampo in su siamo quasi tutti piccolini".