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Sousa e le aspettative: questione di ambição

Focalizzare il traguardo, spogliarlo da qualsiasi aura di chimera e individuarlo come unica via possibile per il il futuro. Ad iniziare dalla gara contro l'Hellas

Alessio Crociani

Ambire, dal latino 'ambire' (andare attorno). Aspirare, mirare, puntare, anelare, bramare, desiderare, volere. ambição, in portoghese. Insomma, ditelo come vi pare, ma il concetto non cambia. Lo stesso espresso ieri da Sousa nella tranche della conferenza stampa in cui ha intimato i suoi a "mantenere alte le aspettative". Focalizzare il traguardo, spogliarlo da qualsiasi aura di chimera e individuarlo come unica via possibile per il il futuro.

La qualificazione ai preliminari di Champions League sarà un sogno per qualcun'altro, non per chi, a 10 giornate dalla fine, si trova a meno tre dall'obiettivo. Ci sarà pur un motivo se questa Fiorentina ha stazionato per la quasi totalità della sua stagione tra il primo ed il terzo posto in classifica? Si chiama consapevolezza nei propri mezzi. Dettata dai fatti, però, e non da una mera (e triste) operazione di auto-convincimento.

E se al timone c'è uno che ha già dichiarato di voler vincere la Champions entro i prossimi cinque anni, le mancanze, in questo senso, verranno ridotte al minimo. "Anche contro il Verona dobbiamo pensare di vincere la partita, così come abbiamo fatto fin dall'inizio su ogni campo". Questione di di ambizioni, ma anche di concentrazione. Perché se è vero che contro l'Hellas la strada del rush finale inizia - almeno sulla carta - in declivio, è proprio cadendo mentre si corre veloci per la discesa che la botta fa più male.

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