Un dolore incredibile ha colpito ogni sportivo sabato pomeriggio nel vedere le immagini di Morosini che stramazza a terra e cerca di rialzarsi per tre volte consecutive. Un ragazzo sfortunato che nella vita ha sempre dovuto lottare e che rimarrà a lungo nei cuori degli italiani. Il dolore è davvero tanto, giusta la decisione di rinviare la giornata di campionato, ma adesso si rischia di esagerare come purtroppo in Italia succede troppo spesso. Ed ecco che scattano le polemiche sui defibrillatori in campo (che per altro ci sono quasi dappertutto), sul quando recuperare la giornata di campionato e sulle troppe partite in calendario. Tutte polemiche ‘tipicamente’ italiane, il solito paese in cui la Figc davanti all’incidente di Muamba si vantava di avere controlli più efficaci sugli atleti rispetto al calcio inglese. La verità è che purtroppo in certi casi anche i controlli servono a poco, il corpo umano è una macchina e tende ad usurarsi ed anche a guastarsi talvolta. Ecco ciò che è successo a Muamba e Morosini, la macchina umana si è inceppata, proprio com’è successo in passato ad altri atleti e succederà in futuro purtroppo. E proprio come succede alle persone comuni. Davanti a tutto questo si può solamente condividere il dolore, stringersi attorno alla famiglia e trovare il coraggio di ripartire, senza esasperare i concetti e fare inutili polemiche però. Che senso ha dare la responsabilità alle troppe partite quando la serie B non aveva neanche giocato il turno infrasettimanale la scorsa giornata? E che senso ha polemizzare sul quando recuperare la giornata quando esiste un regolamento preciso che prevede che una giornata rinviata a data da destinarsi è da considerarsi tale? E siamo proprio sicuri che la cosa di cui avrà bisogno la sorella di Morosini siano i soldi che l’Udinese ed altre Società richiedono tramite Iban? Personalmente credo che più che il denaro, a cui provvederà l’assicurazione di Morosini per una cifra vicina al milione di euro, Maria Teresa Morosini avrà bisogno dell’affetto e della vicinanza di tutte quelle persone che volevano bene al fratello.
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Sì al dolore, no all’esasperazione
Alcune inutili polemiche tipicamente ‘italiane’ (COMMENTA)
LEONARDO BATISTINI
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