"A me quell'autogol sembrò naturale" ma "se lui insiste non ho motivi per non credergli. Però sia chiaro che io soldi non ne ho dati, né a lui né ad altri". Lo dice alla Gazzetta del Mezzogiorno il patron del Lecce, Giovanni Semeraro, presidente del sodalizio sino al 2010, commentando l'autorete di Andrea Masiello che siglò il 2-0 definitivo del derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011. "Se lo dice lui (Andrea Masiello ndr) - insiste - sarà vero. Come faccio a contraddirlo? Io allo stadio di Bari non c'ero, la partita l'ho vista in tv e a me quell'autogol sembrò naturale, che fosse stato il frutto di un infortunio. Sto male, molto male - aggiunge Giovanni Semeraro - sono amareggiato per questa brutta storia. E' vero, volevo uscire dal calcio, ma non in questo modo. Mi sento tradito. Sono in difficoltà. E' terribile tutto ciò. Bugie, intrighi, storie inquietanti. tanto fango che non riesco a capire neanche da dove proviene. Ci sono troppi intrecci economici, troppe zone ambigue con personaggi strani che circolano attorno alle squadre". "Sono una persona pulita - dice ancora il patron del Lecce - una persona onesta e trasparente. Lo so: è difficile in queste condizioni farsi credere, ma io in questa brutta storia sto veramente male. Cosa posso fare per convincere gli altri della mia sincerità? C'è un modo per uscire dall'angolo in cui mi trovo? So che è difficile, ma ci devo tentare: non sono una persona da brogli".
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