Si agita a bordo campo, non fa che parlare al telefono, guarda l’orologio, un po’ si ferma e un po’ si dimena, ma non si rivolge mai i suoi compagni di squadra, non accenna neppure a un tentativo di dialogo con uno degli undici in campo. Eccolo Matteo Gianello, nella penultima giornata del campionato scorso – 15 maggio 2011, stadio San Paolo – il Napoli affronta l’Inter e le cose vanno bene a tutti: uno a uno, il club azzurro è matematicamente in Champions. Una partita nota alla Procura di Napoli, non fosse altro perché il filmato dell’incontro casalingo degli azzurri è stato acquisito dai pm che indagano su ipotesi di combine, su presunte scommesse dentro e fuori gli spalti del San Paolo. Inchiesta alle battute finali, centrale la posizione di Matteo Gianello, l’ex portiere del Napoli ascoltato in Procura nel corso di un’inchiesta per frode sportiva.
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Scommesse, si indaga anche su Napoli-Inter!
Si agita a bordo campo, non fa che parlare al telefono, guarda l’orologio, un po’ si ferma e un po’ si dimena, ma non si rivolge mai i suoi compagni …
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Parole in codice, a voler riascoltare le clip audio della Procura. Come quelle di Napoli-Inter dello scorso 15 maggio: qui, quando Cossato dice «nove o undici fighe», si riferisce alla disponibilità sondata di nove-undicesimi dell’Inter; poi, quando si parla di «camere a cinque o a dieci stelle», ci si riferisce a cinque o diecimila euro. Ma non c’è solo Gianello sotto inchiesta a Napoli. Per mesi sono state studiate le mosse di Silvio Giusti, Michele e Federico Cossato (tutti ex giocatori e amici di Gianello), in uno scenario che ha riguardato diversi match degli azzurri. C’è stata attenzione anche su Lecce-Napoli (2-1) dello scorso anno, sulla sconfitta che fece infuriare De Laurentiis e prima ancora lo stesso Cavani, il bomber che voleva segnare a tutti i costi e che venne espulso in preda a uno scatto di ira per l’andamento della squadra azzurra.
Il Mattino
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