«Nessun coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse, nessun rapporto nè con Doni nè con il gruppo degli zingari». L'ex portiere del Piacenza, Mario Cassano, ha rigettato tutte le accuse che gli sono state mosse dai vice del Procuratore federale Stefano Palazzi a Empoli, dove si trova agli arresti domiciliari. Ieri la Procura federale ha sentito anche l'ex Albinoleffe, Caremi anche lui come Cassano sentito lontano da Roma, e l'ex Livorno, Perticone sentito nella sede di via Po a Roma per poco più di mezzora, entrambi tirati in ballo da Gervasoni: il primo per Pisa-Albinoleffe 2-0 7 marzo 2009, il secondo per Atalanta-Livorno 0-2 26 novembre 2010. Entrambi avrebbero negato comunque ogni addebito.
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Scommesse, l’ex viola Cassano respinge le accuse
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Cassano è stato sentito per cinque ore e gli sono state mostrate anche le immagini del rigore tirato da Doni e per il quale l'ex dell'Atalanta ha detto di essersi messo d'accordo proprio col portiere. «Il mio assistito - ha spiegato l'avvocato Maresca - non ha niente a che vedere con il calcioscommesse. Cassano era amico di Gervasoni al Piacenza, ma non ha mai commesso alcun tipo di illecito e non è nemmeno a conoscenza di questi fatti mentre ha ammesso di conoscere Zamperini, in maniera superficiale, ma di non averlo mai messo in contatto con Gervasoni, ndr. È troppo facile tirare in ballo un portiere in questo tipo di vicende». Insomma per l'avvocato, fare il nome di Cassano sarebbe servito a Gervasoni e Doni per mostrarsi collaborativi agli occhi della Procura di Cremona. Oggi, dopo l'audizione dell'ex del Lecce Ferrario i riflettori sono ora puntati su Lecce-Lazio, la procura federale farà il punto della situazione e potrebbe essere stilato un nuovo calendario.
Intanto oggi il Procuratore di Cremona Roberto di Martino incontrerà quello di Lugano Nicola Corti per verificare alcune strategie comuni. La Procura svizzera attualmente ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di truffa e di riciclaggio (il codice penale elvetico non contempla il reato di frode sportiva). I punti di contatto sarebbero alcuni calciatori iscritti nel registro degli indagati di Cremona e che avrebbero lavorato a combine anche per alcune partite del campionato svizzero.
La Gazzetta dello Sport
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