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Scommesse: Ferrario inguaia Lazio e Lecce

Il calderone di Scommessopoli ribolle sempre di più, tra le inchieste penali delle Procure di Cremona, Bari e Napoli, e le conseguenti ‘tranche’ del procedimento sportivo che seguono a ruota …

Redazione VN

Il calderone di Scommessopoli ribolle sempre di più, tra le inchieste penali delle Procure di Cremona, Bari e Napoli, e le conseguenti 'tranche' del procedimento sportivo che seguono a ruota per mano del procuratore federale Palazzi.

Quello che appare evidente, a mano a mano che vengono desecretati i verbali di interrogatorio dei protagonisti, è che quel muro di omertà messo sotto accusa dagli inquirenti fin dall'inizio dell'inchiesta ("molto peggio dei mafiosi") si sta pian piano sgretolando, ed i vari Gervasoni e Carobbio - ovvero 'pentiti' pronti a confessare in cambio di sconti di pena - stanno diventando sempre più numerosi.

Emblematico il caso di Stefano Ferrario, difensore centrale del Lecce, che fa mettere a verbale in sede di interrogatorio ammissioni che se a lui possono costare il capo d'accusa di omessa denuncia inguaiano invece pesantemente il club salentino e la Lazio, confermando il quadro delineato dagli investigatori.

"In una occasione ho avuto sentore dell'esistenza di un sistema che si attivava per combinare partite - afferma Ferrario, come si legge sulla 'Gazzetta dello Sport' - Quando il mio amico Alessandro Zamperini, due giorni prima di Lecce-Lazio, soggiornando al Tiziano (stesso hotel dove noi effettuavamo il ritiro pre-gara) mi chiamò per un aperitivo. Mi disse che c'erano degli amici che volevano mettere dei soldi sulla sfida. A quel punto, avendo compreso le intenzioni, interruppi il discorso dicendogli che non m'interessava la proposta".

La partita - ricorda la 'rosea' - finì 4-2 per la Lazio e secondo Gervasoni gli 'Zingari' tramite Zamperini offrirono denaro a diversi giocatori del Lecce (compreso Ferrario) con l'ok del laziale Mauri. Zamperini messo alle strette sulla sua presenza a Lecce, si è difeso sostenendo che era lì per vedere la gara e salutare degli amici. Tra cui Mauri. La Procura di Cremona, però, ha accertato la presenza in città, in un albergo vicino, del 'capo-banda' Ilievski, attualmente latitante. Ora il quadro comincia a trovare delle conferme... (goal.com)