Gli interrogatori della Procura Federale ripartiranno oggi con l’analisi di Palermo-Bari e Bologna-Bari, ma Palazzi va oltre e nel mirino ha ben chiara un’altra gara dei pugliesi, quella di Udine del 2009-10, finita 3-3. Per questo ha convocato per mercoledì Simone Pepe, che all’epoca giocava nell’Udinese. Aggiungendo un po’ di... pepe a una giornata importante, perché proprio mercoledì potrebbe arrivare la sentenza della Disciplinare sul primo processo dell'estate. Udinese-Bari è la trasferta che inaugura, secondo i magistrati pugliesi, il sodalizio di Andrea Masiello e della combriccola barese. Soprattutto è la partita per la quale il difensore viareggino, uno dei nuovi “pentiti” del 2012, punta il dito contro due nomi eccellenti, Simone Pepe e Leonardo Bonucci. Ora sono alla Juve, due anni fa erano all’Udinese il primo e al Bari con Masiello il secondo. Le accuse del “pentito” sono queste: Pepe sarebbe stato il contatto nello spogliatoio friulano per taroccare la partita, ma oppose un rifiuto; Bonucci, che a Bari ha già rispedito al mittente le accuse, sarebbe stato invece uno dei compagni di squadra ad accettare la proposta di Masiello, insieme a Belmonte, Parisi e all’altro Masiello, Salvatore, indicato dal pentito omonimo come il “telefonista”, l’uomo materialmente incaricato di chiamare Pepe.
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