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Schwarz: “Giocare nella Fiorentina è stato un privilegio. Il coro per me? Lo ricordo, era bello”

Schwarz: "I giocatori più forti con cui ha giocato? Batistuta. Se aveva un'opportunità per fare gol, ne faceva due"

Redazione VN

L'ex centrocampista della Fiorentina, Stefan Schwarz, ha parlato così a Radio Bruno Toscana:

I ricordi più belli di Firenze? Sono stati tre anni belli. Abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa, abbiamo fatto bene. La Fiorentina mi è rimasta nel cuore, così come Firenze. A Firenze è nato anche mio figlio.

Per noi è stata una soddisfazione vincere contro il Milan a San Siro perché aveva grandi campioni e perché c'era rivalità tra Cecchi Gori e Berlusconi. Vincere a Milano è sempre difficile, ma avevamo una grande squadra, non mollavamo noi.

La Coppa delle Coppe? Le partite col Barcellona sono state le più difficili, mi ricordo che l'arbitro a Firenze era svedese. A volte parlo con Frisk. Gli dico che è stata l'unica volta che non sono stato orgoglioso di essere svedese. Eravamo una squadra aggressiva. Ranieri e Malesani? Sono tutti e due bravi, entrambi hanno fatto bene, mi è piaciuto lavorare con Malesani.

La mia più bella partita a Firenze? Difficile dirlo. Mi ricordo che i tifosi ci spingevano per dare il cento per cento. Il coro per me? Lo ricordo, era bello bello. Io pupillo di Ranieri? Non voglio dire questo, ma gli allenatori che ho avuto sapevano che potevano contare su di me.

I giocatori più forti con cui ha giocato? Batistuta. Se aveva un'opportunità per fare gol, ne faceva due (ride, ndr).

Quali angoli di Firenze mi sono rimasti nel cuore? Lo stadio (ride, ndr). Firenze è una bella città, così come i fiorentini.

La partita del 2003? Mamma mia che emozione, voglio tanto bene ai tifosi. Giocare nella Fiorentina è stato un privilegio.

La Fiorentina di Pioli? Penso possa fare un buon campionato. I giocatori vanno e vengono, contano la società e i tifosi.

La qualificazione alla prossima Europa League? Non è facile, ma tutto è possibile. L'importante è  che società e tifosi stiano insieme.

I figli d'arte? Paragonarli ai babbi non è giusto. Simeone e Chiesa mi piacciono, possono diventare grandi campioni.

Italia-Svezia? L'Italia è favorita, ha più qualità ed esperienza, è una squadra tosta, ma nei playoff non si sa mai. Il vantaggio dell'Italia è che gioca la prima partita in trasferta.

Firenze è nel mio cuore. Il coro mi caricava.