"Salah? I tifosi possono stare sereni. Il calciatore è della Fiorentina per almeno 18 mensilità, dunque non c'è fretta. La situazione non è difficile da gestire". Era il 5 marzo 2015 e queste parole, inequivocabili, erano appena uscite dalla bocca di Daniele Pradè. La fantasia volava libera nel post partite dell'entusiasmante vittoria in Coppa Italia allo Juventus Stadium. Anche troppo, evidentemente: basteranno infatti tre mesi e mezzo a svegliarsi bruscamente, con in mano un qualcosa che dista anni luce dall'avere il coltello dalla parte del manico nella vicenda legata alla permanenza a Firenze del giocatore egiziano.
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Salah e le omissioni sul diritto di veto: la comunicazione che non funziona
Il coltello dalla parte del manico ce l’ha il giocatore, ma marzo si parlava di “situazione non difficile da gestire”
Dettagli. Perlopiù omissioni. Pesanti però come macigni nell'evoluzione delle circostanze. Sono state necessarie le dichiarazioni rilasciate ieri sera da Vincenzo Guerini, precedute da quelle di Pradè nel giorno della presentazione di Sousa, a riconsegnare un quadro sufficientemente esaustivo della situazione dopo l'incertezza dettata dal (solito) lungo silenzio firmato ACF: "Salah ha una clausola che vincola alla sua volontà l'eventuale permanenza a Firenze. Può porre il veto, certe situazioni dobbiamo subirle".
Detto che, se la Fiorentina riuscirà a mettere a segno l'acquisto a titolo definitivo di Mohamed Salah, avrà trovato il migliore dei modi per farsi perdonare gli errori di comunicazioni commessi nella vicenda, l'auspicio è che le parole di Guerini sulla volontà della società viola di migliorare la propria strategia di comunicazione non restino solo tali.
ALESSIO CROCIANI
Twitter: @AlessioCrociani
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