Lunga intervista a Il Romanista per il direttore sportivo Walter Sabatini. L’ex dirigente del club giallorosso parla della vicenda Davide Astori, che alla Roma arrivò in prestito dal Cagliari nell’estate del 2014 e andò via dopo una stagione, passando alla Fiorentina, la squadra di cui è diventato capitano fino alla sua morte, avvenuta lo scorso 4 marzo.
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Sabatini: “Astori ce l’aveva con me. Non mi aveva perdonato il mancato riscatto a Roma”
"Alla famiglia ho spiegato che in quel mondo del calcio che amava il loro figlio, l’unico con cui ce l’aveva era il sottoscritto. Non gliene ho fatto una colpa"
“Quando seppe che lo voleva la Roma – spiega – non ebbe dubbi e la cosa si concluse in un attimo. Era felicissimo quel giorno, tra l’altro avrebbe ritrovato il suo amico e compagno Nainggolan. Poi però finì subito nel mirino della critica che lo bocciò in un attimo come purtroppo succede un po’ troppo spesso nella Capitale. Non mi ha mai perdonato il fatto che non lo avevo riscattato. Quando glielo dissi ci rimase malissimo. Gli spiegai anche che avevo provato a trattare con il Cagliari per il rinnovo del prestito, ma che non c’era stato niente da fare. Lui voleva rimanere in giallorosso e vide in me la causa della mancata conferma. Ce l’aveva con me”.
“L’ho anche detto alla sua meravigliosa famiglia in occasione dei suoi funerali. Gli ho spiegato che in quel mondo del calcio che amava il loro figlio, l’unico con cui ce l’aveva era il sottoscritto. Non gliene ho mai fatto una colpa, io Davide me lo sarei tenuto. Oltre che un ottimo giocatore, era un ragazzo per bene. Fosse rimasto, sono sicuro che avrebbe avuto il tempo e il modo per far ricredere anche una piazza esigente come quella giallorossa”. (itasportpress)
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