Quando, a novembre, il Palermo affrontò per la prima volta da ex Delio Rossi, Zamparini decise di dare alla sua squadra un premio speciale in caso di vittoria. Tanto ci teneva Zamparini a battere l'allenatore che solo poco tempo prima gli aveva detto di no quando lui, violentando il suo orgoglio, lo aveva contattato per farlo tornare in rosanero al posto di Mangia. In quell'occasione Zamparini se la legò al dito pronto a consumare la sua vendetta. Una vendetta che arrivò appunto a fine novembre quando il tecnico di Rimini perse al 'Barbera' contro la Fiorentina. Vinse il Palermo, ma quella fu in qualche modo la sfida di Rossi. Rossi osannato al suo ingresso in campo, messo in stand-by durante i 90 minuti, salutato con il solito affetto quando il tecnico andò sotto la curva dei tifosi fiorentini presenti a Palermo.
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Domani le strade dell'allenatore e della squadra rosanero torneranno a incrociarsi nel turno infrasettimanale. Rispetto a novembre sarà tutta un'altra storia. Innanzitutto perché si gioca a Firenze e in secondo luogo perché il calcio, che dimentica e annacqua le emozioni, ha allentato la tensione sul faccia a faccia tra Rossi e il Palermo. Il tecnico più vincente della storia del calcio rosanero, quello più amato negli ultimi anni dalla tifoseria del Palermo, arriva alla sfida di domani con il chiaro intento di dare continuità al colpo esterno di San Siro e di portare la sua Fiorentina alla salvezza. Il Palermo ha poco da dire in questo finale di stagione. La sconfitta con la Juventus ha anestetizzato anche le ultime velleità di una squadra e di una tifoseria che ormai concentrano gli sforzi in vista del derby con il Catania.
(La Repubblica - Palermo)
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