Uniti. Nella buona e soprattutto nella cattiva sorte. Questa è la storia di due attaccanti tristi, almeno ultimamente, che rispondono al nome di Mario Gomez e Giuseppe Rossi. Così l'edizione fiorentina di Repubblica analizza il periodo no dei due ex attaccanti viola, che viaggiano su binari paralleli anche lontano da Firenze. E pensare che, da queste parti, dovevano rappresentare il sogno, la voglia finalmente di provare a vincere qualcosa. Gomez? Tra prestito al Besiktas e cessione al Wolfsburg infatti, i viola son riusciti ad evitare un bagno di sangue economico ma il suo Wolfsburg si ritrova quattordicesimo, con due soli punti di vantaggio sulla terzultima. E lui? Su 10 partite ne ha giocate 9 da titolare, realizzando la bellezza di tre gol. Non proprio una media da bomber. Eppure martedì a San Siro si troverà di fronte l'Italia in amichevole
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Rossi e Gomez, i sogni infranti di due predestinati
Il momento no dei due ex viola prosegue anche con i nuovi club, Wolfsburg e Celta Vigo
E Pepito? Ancora peggio. Anzi, decisamente peggio. Il Celta Vigo doveva essere la scelta giusta per l’ennesima rinascita e, invece, si sta trasformando nella certificazione di un "vorrei ma non posso". I numeri non lasciano spazio ad interpretazioni. Dopo 11 giornate di campionato, Rossi ha collezionato 6 presenze (nessuna da titolare, e 113' in totale), segnando un gol. Roba da comparsa in una rosa che, tra l’altro, non può contare su chissà quale campione. Per Giuseppe, comunque, va un po’ meglio in Europa League, dove ha messo insieme 4 presenze, di cui 3 da titolare, collezionando 260' ed un gol. Oggi Pepito ha nelle gambe 383’, contro i 501 dello scorso anno, allo stesso punto della stagione. Forse, Sousa, non era così cattivo.
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