Rialti: “Arbitri una casta. Ho paura che Firenze esploda”

Così Alessandro Rialti ai microfoni di Radio Blu: "Io sono stanco. Ieri Gervasoni ha arbitrato malissimo. Il rigore forse c'era, come forse c'era anche quello su Gomez. Anche tanti cartellini gialli ci dovevano essere estratti prima di quello dato a Diakité. L'arbitro ha sbagliato in tantissime occasioni: ha sbagliato per esempio quando sono state alzate le mani su Cuadrado e non è stato sanzionato nessuno. Il vero responsabile di questo nervosismo oltre i giocatori, é stato l'arbitro stesso. E' giusto accettare gli errori, ma ora a Firenze non si parla piú di rabbia, si va oltre. Non ci sta credendo piú nessuno che tutto quello che sta accadendo é casuale, non tiene piú questa scusa. La cittá si é stancata. La situazione é molto difficile e va gestita. E' verissimo quello che ha detto ieri Montella, peró bisogna smettere di dire che Gervasoni ha arbitrato bene e che non c'é malafede. Se vogliono ammazzare il calcio, questa é la strada giusta. Sono errori troppo gravi: ora c'é da fare un passo in avanti. Questi arbitri devono imparare a valutare quello che succede e soprattutto devono smettere di sentirsi superiori, intoccabili, la casta delle caste.

Io credo che bisogna tornare in Lega direttamente. Sono stato contento del rientro di Diego: ha parlato lui stesso sulla necessitá di riformare il calcio. Questa é una garanzia: é stato una degli uomini che ha riportato la gioia a questa squadra. Loro dicono che la Fiorentina é antipatica perché protesta. Sembra che vogliono allontanare Firenze dal calcio. Conoscendo i DV, mi aspetto che si arrabbino per questa situazione. Io sogno di risentirli vivi, mi auguro che prevalga questa reazione da parte loro. Non vogliono la Fiorentina ai vertici? E noi ce la portiamo sulle spalle. Io ho paura che Firenze esploda: bisogna mantenere sempre la calma, elemento di straordinaria intelligenza che ha sempre posseduto la tifoseria fiorentina. Questa necessitá di calma, che la societá sta cercando di trasmettere alla cittá, vorrei che non si traformasse in ferocia"

BIANCA BERNINI