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Recidiva Capezzi, una strategia suicida

Difficile capire le logiche di società di calcio che, partendo da una posizione di netto vantaggio, riesce con cadenza regolare a ritrovarsi con il coltello dalla parte della lama

Alessio Crociani

Con quello in entrata che eufemisticamente stenta a decollare, muove i suoi primi passi il mercato in uscita della Fiorentina. Si colloca in questo contesto il caso di Leonardo Capezzi (LEGGI), talento classe '95 cresciuto nel vivaio viola che certamente nessuno a Firenze – società in primis - vorrebbe vedere andar via a parametro zero. E' questa la recidiva del giorno in casa Fiorentina. Giusto e doveroso specificare, però, come Pantaleo Corvino abbia suo malgrado ereditato questa patata bollente dalla vecchia gestione tecnica, senza poter fare granché per evitarla.

Premesso questo, è impossibile non prendere atto dell'ennesima scommessa fatta a metà da parte del club viale Fanti. Con tutte le (prevedibili) conseguenze del caso. Puntare su un giocatore, nella speranza di vederlo esplodere, ma allo stesso tempo tenersi la exit strategy di un contratto in scadenza. Una strategia suicida, viene da pensare. Eppure era già successo con Neto prima e con la coppia Babacar-Bernardeschi poi, con la sola differenza che nei secondi due casi la Fiorentina fu graziata in extremis dai diretti interessati, anche se a peso d'oro.

La sostanza, però, non cambia. Difficile capire le logiche di società di calcio che, partendo da una posizione di netto vantaggio, riesce con cadenza regolare a ritrovarsi con il coltello dalla parte della lama in sede di trattativa. Pensare che la rete di emissari viola al seguito delle cosiddette 'pianticelle viola' è pure stata potenziata negli ultimi anni... "E' una vicenda complicata, la Fiorentina non si è ancora mossa", le parole dell'agente di Capezzi oggi ai nostri microfoni (LEGGI). A questo punto, non resta che sperare nell'ennesima toppa sul filo di lana...

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