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Quale futuro per il calcio dilettantistico in Toscana?

L’attuale crisi economica ha comportato e comporta una serie di conseguenze di non poco conto su tutto il mondo del calcio dilettantistico. Le sponsorizzazioni, che fino a qualche anno fa …

Redazione VN

L'attuale crisi economica ha comportato e comporta una serie di conseguenze di non poco conto su tutto il mondo del calcio dilettantistico.

Le sponsorizzazioni, che fino a qualche anno fa rappresentavano la voce più importante di entrata di tutte le società sportive, oggi sono in drastica diminuzione e non è certo raro vedere campi da gioco completamente sprovvisti di striscioni. Ma questa non è l'unica conseguenza della crisi: gli enti pubblici, un tempo quasi sempre attenti alle esigenze delle società sportive e disponibili ad elargire contributi o a provvedere al rinnovo e alla modernizzazione degli impianti, anche con interventi economicamente importanti, oggi si ritrovano senza risorse da utilizzare per lo sport a causa dei continui -e spesso anche opportuni- tagli alla spesa pubblica decisi dai governi nazionali. Ancora, l'aspetto forse più brutale del contesto economico lo si può notare nella difficoltà di tante famiglie manifestate nel pagare le piccole rette richieste per la scuola calcio, tanto che molti di noi si sono attrezzati per mettere a disposizione quote di iscrizioni scuole calcio gratuite per le famiglie non abbienti, altri ancora nel rateizzare o posticipare il pagamento della quota.

Senza il sostegno delle sponsorizzazioni e senza poter più contare sull'ente pubblico oggi le società sopravvivono –se e quando ci riescono- grazie alla passione di volontari che fanno fronte in autonomia e solitudine a tutte le incombenze necessarie per lo svolgimento dell'attività sportiva, da quelle organizzative a quelle economiche. Di contro, proprio la crisi economica aumenta la portata sociale del nostro agire: possiamo affermare con tranquillità che oggi le società sportive svolgono in pieno una funzione educativo-sociale, sostanzialmente di dopo–scuola, garantendo alle famiglie (a costi assolutamente risibili) la “custodia”, ma anche l'educazione fisico–motoria, per esaltare le capacità atletiche dei figli, che, in caso contrario, avrebbero poche possibilità per poterle fare emergere.

In questo contesto si assiste ogni anno sempre più ad una inevitabile riduzione dell'offerta, con società anche gloriose costrette a chiudere i battenti per i troppi costi, o a ridurre l'organico eliminando alcune categorie, o a fusioni spesso forzate dalle difficoltà economiche. Altre ancora devono rinunciare alle categorie conquistate con fatica e passione sempre per problemi di budget.

Siamo convinti che di questa situazione debbano prendere piena coscienza gli organi della federazione, nazionali e locali. Sempre se si consideri il mondo delle società dilettantische come una grande risorsa sociale e sportiva e se si intenda davvero garantirne la sopravvivenza, occorre promuovere un'ampia riflessione e rivedendo alcune scelte recentemente effettuate.

Si pensi ad esempio al costo di iscrizione delle squadre in Terza Categoria (3000 Euro) o degli Juniores Provinciali (1000 Euro): campionati, è bene ricordarselo, che molte società affrontano non con velleità sportiva, ma soltanto per consentire a quei ragazzi, oramai uomini, che hanno militato per tanti anni nella stessa società, di proseguire l'attività sportiva intrapresa, divenendo, talvolta, anche un punto di riferimento per i ragazzi delle formazioni giovanili. Ma si pensi anche ai costi imposti per l'omologa dei campi da gioco. O ancora ai costi assicurativi obbligatori, a fronte dei quali spesso corrisponde una copertura assicurativa davvero modesta, costringendo le società a dotarsi di ulteriore assicurazione in proprio.

Siamo dunque a chiedere agli organi dirigenti federali di partecipare all'attuale situazione di difficoltà economica che investe anche il mondo sportivo, senza pensare di scaricarla sulle società che rischiano presto di non reggere più il peso dei costi di gestione.

Alla federazione chiediamo non soltanto di rivedere i costi a carico delle società, ma anche di farsi portatori di necessità che diversamente, se affrontate singolarmente, divengono irrisolvibili. Si pensi, per fare soltanto un esempio, alla questione dell'assenza, nella maggior parte ei campi da gioco toscani, di defibrillatori in campo: possibile che non si riesca ad avere quantomeno una agevolazione in tal senso per l'acquisto della strumentazione e che debba essere la singola società a provvedere al tutto?

Molte altre iniziative possono essere anche a costo zero per la federazione, ma estremamente utili per le società: sempre per portare un unico esempio, una delle poche fonti di autofinanziamento rimaste intatte è rappresentata dalla possibilità di organizzare tornei, a fine ed inizio stagione e durante le feste. Quasi sempre i Tornei rappresentano momenti importanti anche dal punto di vista sociale per le nostre realtà: è il caso dei memorial, organizzati in memoria di indimenticati dirigenti o fondatori delle società, o a personalità della città di riferimento. O si pensi ai tanti tornei organizzati in concomitanza di feste rionali o cittadine che coinvolgono non soltanto gli addetti ai lavori ma l'intera comunità. Purtroppo però molto spesso ciò risulta impossibile per l'imposizione dei cd raggrupamenti organizzati dalla federazione: è possibile limitarli ad alcuni mesi dell'anno onde consentire in altri periodi alle società di organizzare liberamente i propri tornei? E ancora: recenti norme introdotte richiedono la preventiva omologazione, da parte degli organi federali, dei tornei. Anche questo tipo di filtro ne rende complessa l’organizzazione, mentre si dovrebbe operare per apportare il massimo della semplificazione!

La federazione toscana, ma più in generale l'intero movimento regionale sportivo, hanno rappresentato in passato un'avanguardia nazionale dal quale spesso si sono avviati importati processi di rinnovamento nazionale del mondo dello sport dilettantistico: a chi intende oggi candidarsi a ricoprire ruoli di vertice chiediamo pertanto di farsi carico delle nostre istanze e a far tornare il comitato regionale centrale nella struttura del calcio dilettantistico nazionale.

I Presidenti delle società sportive:

Albereta

Audace Galluzzo

Casellina

Centro Storico Lebowski

Florence

La Potente

Piagge

Ponte a Greve

S. Giusto – Le Bagnese

United Firenze

VG Rondinella Marzocco