È un sogno che continua, anche se la sua Italia è crollata a un passo dal sogno. Cesare Prandelli aveva detto di saper sognare solo in grande: non poteva fermarsi dopo una sconfitta così. «Perché perdere così — ha detto — sicuramente ti fa venir voglia di andare avanti, di cancellare una notte del genere. Ma il mio futuro era ed è già scritto, anche se ci sono stati momenti in cui il mio stato d'animo era quello che era. Questo è un progetto tecnico che deve andare avanti: è difficoltoso ma molto interessante e deve per forza continuare, perché l'obiettivo è migliorare questa squadra».
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Prandelli va avanti: “Torneo straordinario. Non lascio”
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Stop a 15
Quanto serva farlo lo ha detto la partita di ieri sera, perché quando Platini lo ha abbracciato e gli ha dato un buffetto sulla guancia, consegnandogli la medaglia dei secondi, Prandelli già da un pezzo si era arreso all'evidenza: quella era stata di nuovo la Spagna vera e quella non era stata la sua Italia. L'Italia etichettata Cesare Prandelli. Perché nessuna chimica è eterna, nessuna formula infallibile, nessuna striscia di risultati utili interminabile e il c.t. ieri sera si è fermato a 15 partite «vere» senza la macchia della sconfitta (e di 4 gol subìti: con lui mai, neppure in amichevole). Da Tallinn a Kiev — perché a volte qualcosa tramonta anche a est — tutte quelle che aveva guidato fino a ieri.
Europeo da 8
Un'evidenza che non ha impedito a Prandelli di «dire complimenti ai ragazzi, perché il nostro torneo è stato straordinario, da 8 pieno. Abbiamo fatto grandissime partite, dimostrato che si può giocare a calcio senza dare calci, reagire a situazioni particolari, anche perdere con dignità. Stasera abbiamo affrontato una grande squadra, è giusto dire che ha dominato una partita che potevamo forse raddrizzare solo all'inizio del secondo tempo, quando abbiamo avuto due occasioni. Poi siamo rimasti in dieci e non c'è stata più partita. Ho un solo rammarico: si è visto da subito che loro erano più freschi. Non è stata questione di deconcentrazione, non abbiamo mancato di rispetto alla Spagna, ma noi questa settimana abbiamo speso tanto, non abbiamo avuto tempo per recuperare le forze. Ho provato a dare energia a un centrocampo molto provato togliendo Montolivo, che era quello che aveva speso di più: con Thiago Motta speravo di dare qualità in quella zona, per sfruttare il cambio fatto con Di Natale».
Vai Mario
Questione di gambe dunque, e non di errore nell'interpretazione del primo tempo: «Dovevamo per forza contenere perché fisicamente sapevamo che avremmo fatto fatica, mentre noi siamo una squadra generosa, che per fare bene deve stare bene fisicamente e al 100% anche a livello di testa. Ecco perché in vista del futuro dobbiamo crescere, ma soprattutto cercare di arrivare a queste competizioni con un tempo giusto per recuperare dalle fatiche del campionato». Ripartendo da quello che ha detto questo Europeo, dalla delusione di un gruppo che ci aveva creduto («Ma domani saremo tutti molto più sereni», ha detto ancora Prandelli) e dagli occhi tristi di Balotelli, che il c.t. è andato a consolare subito, appena ha potuto: «Gli ho detto che queste sono esperienze da vivere nel modo giusto, perché bisogna accettare anche le sconfitte e la bravura degli avversari. È una forza che gli potrà servire nelle prossime partite: è anche questo il fascino del nostro sport».
La Gazzetta dello Sport
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