L'allenatore dell'InterStefano Pioli ha parlato ai microfoni di Sky al termine della gara contro la Fiorentina: "Non ci sono giustificazioni, abbiamo avuto un black-out inspiegabile, non sappiamo reagire alle difficoltà. Dobbiamo dimostrare che non siamo quelli dell'ultimo periodo o del secondo tempo di stasera. Devo lavorare meglio, credevo di aver toccato tutti i tasti necessari ma invece la settimana prossima dovrò riprendere a lavorare meglio, soprattutto sull'aspetto mentale per non far ripetere più certe situazioni. Abbiamo preso gol a squadra schierata con giocatori esperti che devono saper riconoscere certe situazioni, non siamo stati squadra nella prima mezz'ora del secondo tempo. Le società si giudicano nei momenti delicati di una stagione e io devo dire che con me ha sempre manifestato grande sostegno e supporto, dobbiamo continuare a lavorare, abbiamo perso tutto quello che abbiamo fatto. Voci sul futuro? Non hanno condizionato il mio lavoro e dare il massimo motivando la squadra. Vorrei ricordare Scarponi, sono un appassionato di ciclismo, era una persona, un corridore ed un campione molto generoso. Vorrei abbracciare i cari".
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Pioli: “Non ci sono giustificazioni, black-out inspiegabile. Abbiamo toccato il fondo”
L'allenatore dell'Inter ha parlato al termine della gara contro l'Inter
Pioli ha aggiunto a Mediaset Premium: "Dovevamo fare valutazioni, capire quello che è successo nella ripresa. La spiegazione? Che quella del secondo tempo non può essere la mia squadra, quella che ha fatto bene fino al derby dove comunque aveva giocato con una certa compattezza e un certo spirito. Abbiamo toccato il fondo nel secondo tempo e adesso in cinque partite dobbiamo dimostrare che non siamo questi".
Pioli ha parlato, infine, in conferenza stampa: "Ci stiamo tradendo da soli. Abbiamo avuto un black-out inspiegabile, dobbiamo capirne i motivi. A livello mentale abbiamo pagato qualcosa, raggiungere la Champions sarebbe stato un traguardo bello. Dobbiamo dare il massimo fino alla fine, dobbiamo lavorare al meglio perché non possiamo essere l'Inter del secondo tempo".
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