Il doppio ex di Roma e Fiorentina Giovanni Piacentini ha parlato del match di domani tra le due squadre ai microfoni di Centro Suono Sport: "A Firenze mi legano bei ricordi, soprattutto nel primo anno che arrivai, vincemmo Coppa Italia e Supercoppa Italiana, ho avuto la fortuna di giocare con il centravanti più forte al Mondo, Gabriel Batistuta, però i sei anni alla Roma non si dimenticano. Quel gol nel derby lo sognavo, per un minuto e mezzo dopo quel tiro non ho capito più nulla, soprattutto perché segnato sotto la Sud, credo sia il sogno di ogni romanista.
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Piacentini: “Stasera partita straordinaria. Terzo posto stretto per Fiorentina e Roma”
"A Firenze mi legano bei ricordi, soprattutto nel primo anno che arrivai, vincemmo Coppa Italia e Supercoppa Italiana"
Purtroppo poi Di Mauro pareggiò per la Lazio e finì 1-1. Vengo spesso per lavoro a Roma e mi fa piacere trovare amici e tifosi che mi riconoscono e mi salutano con affetto. La piazza di Roma non ha mai avuto l’equilibrio di Milano o di Torino, ma è anche il bello della Capitale, uno scudetto a Roma ne vale dieci altrove anche per questo. È chiaro che le pressioni che sono a Roma non si trovano dovunque, la passione del pubblico ti porta pressioni inevitabili, è bello fare calcio a Roma, ma non può essere la piazza più facile dove giocare o allenare".
Roma-Fiorentina, che partita ti aspetti?
"Ho avuto il piacere di seguire sia Sassuolo-Fiorentina, sia Sassuolo-Roma, ho visto parte della partita dell’altra sera tra Fiorentina e Napoli, sarà una partita straordinaria, sono due squadre che giocano un bel calcio, che meriterebbero anche qualche gradino in più in classifica".
La situazione Totti?
"Dispiace vedere certe cose, è difficile biasimare la gestione interna di un allenatore, Francesco è un grandissimo campione, è chiaro che in questo momento della carriera diventa difficile da gestire. Dispiace aver letto quell’aspra polemica, presumo dovesse essere gestita la situazione in modo diverso da ambo le parti".
Paulo Sousa come allenatore ti ha sorpreso?
"Spezzo una lancia a favore dei mediani, i grandi allenatori in questo momento sono stati quasi tutti centrocampisti, in quel ruolo quando sei a fine carriera, corri un po’ meno e diventi allenatore in campo. Merita ciò che sta facendo, era intelligente in campo e lo sta dimostrando anche in panchina".
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