L'entrata a gamba tesa c'è stata. Irruente, solare, forse anche un po' goffa se guardiamo alle buone intenzioni dell'autore. Manuel Pasqual, alias il capitano viola, non le ha certo mandate a dire alla società nel post partita del Bentegodi. E alla domanda sul suo rinnovo ha risposto senza indugi: "Spero che arrivi, perché se viene rifiutata un'offerta importante come quella del Milan… A volte anche il giocatore chiede rispetto e riconoscimento". La buona fede certo non manca al personaggio, ma resta comunque impossibile voltare la testa dall'altra parte e fare finta di niente. La reazione di Pradè arrivata nell'arco di poche ore ne è la dimostrazione, così come l'irritazione esternata ieri da Andrea Della Valle e Mario Cognigni (LEGGI QUI).
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Pasqual, Montolivo, il Milan e un caso… che non c’è?
L’entrata a gamba tesa in buona fede. Il capitano avrebbe già potuto accettare l’offerta rossonera a prescindere
Lungi da noi voler buttare altra benzina sul fuoco dopo le vicende che nei giorni scorsi hanno coinvolto Neto, Montella e Gomez. Anche perché, al di là dell'assenza di Pasqual nella rifinitura di oggi (LEGGI QUI), sarebbe forse esagerato parlare di "caso". "Incomprensione", è questo il termine più giusto da usare in questa situazione. Totalmente differente, giusto per fare un esempio, da quella che tre stagioni fa coinvolse Riccardo Montolivo: altro capitano, altro contratto in scadenza e ancora il Milan a tramare nella penombra. Che poi un'offerta concreta per Pasqual sia arrivata o meno alla Fiorentina, è poco più che un dettaglio se si considera che da quest'anno i giocatori in scadenza possono trattare liberamente con altre società già dal 1 di gennaio.
Il comma 2 dell'articolo 95 bis delle NOIF (Norme organizzative interne e federali) parla infatti di accordi preliminari che si concretizzerebbero poi in estate. In parole povere il giocatore avrebbe già potuto accettare un'eventuale offerta del Milan per giugno, bypassando così le richieste della società viola e posticipando l'ipotetico trasferimento di soli sei mesi. Insomma, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. E il fatto che Pasqual non abbia voluto mettercelo, il coperchio, la dice lunga sulla volontà sua volontà di proseguire il suo matrimonio di nove anni con la Fiorentina. Magari solo con un pizzico in più di diplomazia. Vero Manuel?
ALESSIO CROCIANI
Twitter: @AlessioCrociani
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