I tempi della Fiorentina e quelli del calcio, lo dice la cronaca degli ultimi anni, potrebbero essere rappresentati graficamente da due rette parallele. Mai una coincidenza, tranne che in casi rari. E' successo con i rinnovi (vedi alla voce Montolivo e Neto, giusto per fare due nomi), così come nella programmazione. E il rischio, ad oggi, è di dover assistere al solito film - già visto e rivisto - anche nei prossimi mesi.
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Nessun dorma
Tra l'ambiguità di Sousa e l'incertezza dirigenziale, il rischio, la prossima estate, è quello dell'ennesima partenza ad handicap
Perché se al 18 di aprile non si è ancora sicuri di chi sarà a sedere sulla panchina viola nella prossima stagione, e la stessa cosa vale per la maggior parte delle poltrone in viale Manfredo Fanti, la prospettiva dell'ennesima partenza ad handicap diventa concreta. Con annessa sensazione - amarissima - di navigare a vista. Al di là dei risultati, che fortunatamente sono tornati a sorridere alla Fiorentina nell'ultimo weekend.
Manca il braccio operativo, rappresentato dagli uomini mercato. E non è un caso che sia il presidente Cognigni in questo momento a condurre i colloqui per conto della Fiorentina sul fronte Praet. Manca però anche la mente, che in questo caso dovrebbe essere Sousa. L'ambiguità del tecnico portoghese nel rispondere anche ieri alle domande sul suo futuro, stride con la ferma volontà esternata dalla società viola di continuare assieme a lui il percorso iniziato l'estate scorsa.
Se è vero che il mercato si fa a marzo, o quantomeno se ne programma buona parte, la Fiorentina è già in ritardo di un mese. Nessun dramma, almeno per ora, ma nessun dorma. In attesa di un'accelerata decisa anche fuori dal campo.
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