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Iakovenko, Mounir e gli altri esuberi: cos’è stato fatto e cosa resta da fare

La maggior parte dei giocatori fuori dai piani di Montella sono già stati piazzati ma la strada resta ancora lunga

Redazione VN

Cuadrado? Sì, ma il mercato viola gira anche intorno a Iakovenko ed El Hamdaoui. Già, e chi l'avrebbe mai detto fino qualche mese fa? E' proprio così, due che a Firenze hanno fatto parlare di sé soprattutto per mogli prosperose e ramadan che per le loro gesta sul terreno del Franchi. Oggi guidano il gruppetto dei cosiddetti esuberi, composto da, chi più chi meno, si ritrova ai margini del progetto tecnico allestito da Montella per demeriti tecnico-caratteriali o per scarsa esperienza. Tutti giocatori che gravano come un macigno (basti pensare che il solo El Hamdaoui guadagna circa 1,1 milioni netti a stagione...) sul monte ingaggi della Fiorentina e di conseguenza anche sul mercato viola in entrata.

Eppure buona parte del lavoro commissionato da Andrea Della Valle a Pradè e Macia è già andato in porto: dall'ultimo partente in ordine cronologico, Matias Vecino, fino a Cassani, passando per i vari Salifu, Matos, Rozzio, Fazzi, Acosty, Empereur, Compper, Camporese, Zohore, Bakic e perché no, tre che a Firenze avevano concrete possibilità di tornare ma che alla fine non si sono mossi come De Silvestri, Romulo e Agyei. Tutti piazzati nonostante il mercato di vacche magre che caratterizza la nostra Serie A ormai da qualche anno.

Un lavoro da applausi quello fatto in uscita dalla coppia mercato viola, seppur ancora incompleto. Perché oltre ai già citati Iakovenko ed El Hamdaoui, restano a bilancio anche gli stipendi di Lazzari, Beleck, Capezzi, Petriccione, Lezzerini (questi ultimi tre tutti fuori quota per il prossimo torneo Primavera) e almeno uno tra Roncaglia, Piccini e Alonso (ma attenzione anche a Wolski). Buon lavoro.

ALESSIO CROCIANI

Twitter: @AlessioCrociani