Finisce 0-0, al Calderon. Ma Mourinho vince, nel senso che ottiene esattamente quello che voleva: il nulla di fatto nell'andata della semifinale di Champions League tra il suo Chelsea e l'Atletico Madrid di Simeone. Il ritorno, il 30 aprile, a Stamford Bridge ci dirà se avrà avuto ragione. A volte bisogna stare attenti a ciò che si desidera, perché potrebbe avverarsi, e c'è da fare i conti con le conseguenze. E di sicuro a Londra non potrà riproporre il catenaccio con cui ha sbarrato la porta di Cech prima , di Schwarzer poi quando il portiere della Repubblica Ceca si è fatto male (sospetta lussazione ad una spalla, secondo Mou "stagione finita"). Ma gli inglesi in casa in questa Champions hanno comunque dimostrato di saper tirare fuori il meglio, compreso il coraggio, quello che è mancato stasera a Madrid. E magari nel frattempo Mourinho avrà recuperato qualche infortunato, Hazard su tutti. I colchoneros ci hanno provato in tutti i modi, a fare la partita. E sfondare le barricate avversarie. Ma la concretezza è mancata. Hanno attaccato per 95', ma di occasioni nitide ne hanno avuto da pochine a quasi nessuna, a seconda delle interpretazioni delle tante mischie sottoporta, nell'area avversaria. E la ricetta spagnola di voler quasi entrare in porta con il pallone non è stata quella più adatta alla serata. Che necessitava concretezza più che furore agonistico. Lucidità più che foga. (gazzetta.it)
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Mou fa le barricate, Simeone non sfonda
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