Dice la parola furenti con un mezzo sorriso, con quel suo napoletano ammiccante che ricorda tanto Troisi, ma quella parola è pesante nel suo significato. Vincenzino Montella la pronuncia dentro la sala interviste dello stadio ucraino, una, due, tre volte. E’ il messaggio che il tecnico viola lancia per primo a se stesso e subito dopo alla sua squadra. Vuole una Fiorentina capace di ritrovare lo spirito visto a lunghi tratti nel secondo tempo della gara con il Parma. Per Stadio, Montella vuole una Fiorentina che un poi assomigli al ritrovato Vargas. Una Fiorentina che sia esattamente il contrario di molle, una Fiorentina che sappia ritrovare il cuore e le gambe. Una cosa è assolutamente certa, Montella è convinto della reazione della sua squadra, perché la conosce troppo bene e sa che è ferita per quello che è successo a San Siro e poi al Franchi. La vuol vedere reagire, appunto come tante volte ha fatto. Vuole furore e serenità. La Coppa può servirgli per ritrovare entrambe: la rabbia per fare punti e restare ai vertici del girone, la serenità per aspettare il rientro degli infortunati. Perché è solo l’inizio e la battaglia deve continuare.
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Montella vuole una Fiorentina formato Vargas
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