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Montella, prove di riavvicinamento e la lezione del Bombus terrestris

La permanenza del tecnico viola non è più un miraggio. Ora serve un rilancio forte da parte della società

Redazione VN

Spiragli. Correnti fresche, provenienti dalla zona di Campo di Marte, ad allietare questo caldo sabato pomeriggio di fine maggio. La permanenza di Vincenzo Montella a Firenze non è più un lontano miraggio come qualche giorno fa. Parole del diretto interessato, giunte in una conferenza stampa che si preannunciava da mezzogiorno di fuoco ma che ha assunto contorni ben diversi rispetto alle attese della vigilia. L'apertura, quantomeno parziale, è arrivata forte e chiara. Ed il semplice fatto che il tecnico viola abbia accettato di affrontare l'argomento senza fronzoli è sintomo inequivocabile della sua buona fede.

Il succo è che Montella sta ancora pensando al suo futuro. Niente di deciso, per il momento, ma la volontà di ascoltare le argomentazioni della Fiorentina è sincera, leale. Palla alla società: se la prima reazione, quasi istintiva, sta nel tentativo di blindare un elemento importante per il futuro di questa squadra come Babacar e di farlo anche con due alfieri dell'allenatore come Marcos Alonso e Mati Fernandez, un motivo ci sarà. Piccoli passi, l'uno verso l'altro. Per venirsi incontro. Perché ripartire insieme è ancora possibile. Solo con un rilancio, però, di quelli che farebbero sognare Firenze.

Perché l'eventuale permanenza di Montella, sarebbe la garanzia per ogni tifoso viola sulle ambizioni dei Della Valle. Così come lo sarebbe sulla sua volontà di continuare a crescere come tecnico a Firenze, magari lavorando su quegli errori che in questa stagione sono costati tre docce gelate ingiustificabili. Senza mai dimenticarsi della nostra realtà, certo, ma anche alleggeriti dalla lezione del Bombus terrestris. Un insetto che, secondo le leggi della fisica applicate ad un volo "standard", non potrebbe volare a causa delle sue dimensioni. Il risultato? Lui, spensierato e inconsapevole, si rimbocca le maniche, si lancia e, puntualmente, ci riesce. Merito del suo battito d'ali per niente "standard". Alla faccia delle dimensioni.

P.S. Piccolo chiarimento extra Fiorentina (doveroso dopo la lettura di alcuni commenti). Il Bombus terrestris non viola le leggi della fisica. Infatti, nell'articolo, è riportata la spiegazione che ha portato alla nascita di questa leggenda: l’errore nei calcoli che dimostravano che il calabrone non può volare fu l’applicare le leggi della fisica ad un volo "standard" che non corrispondeva al moto alare del calabrone.

ALESSIO CROCIANI

Twitter: @AlessioCrociani