L'acquisto del Milan da parte dell'imprenditore cinese Yonghong Li è al centro di una nuova inchiesta del Corriere della Sera nella sezione "Esteri". La cassaforte del finanziere quando comprò il Milan era già vuota. Ora il verdetto: azioni all’asta su Taobao per ripagare le banche. L’ordine è arrivato dal tribunale del distretto di Futian. In sostanza - si legge nell'articolo - mentre era inseguito dai creditori in patria, il quarantottenne finanziere chiudeva in Italia una delle più costose acquisizioni calcistiche della storia.
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Milan, nuove nubi su Yonghong Li: “E’ insolvente in Cina, chiesta la bancarotta”
La holding Shenzhen Jie Ande dell'imprenditore cinese sarebbe alle prese con prestiti non restituiti a banche
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La holding Shenzhen Jie Ande, presentata anche come credenziale per l'acquisto era già insolvente al momento dell'acquisto e lo scorso 8 gennaio la Banca di Canton ne avrebbe chiesto la liquidazione per bancarotta. A questo punto - conclude l'articolo - i casi sono tre. 1) Li è realmente molto ricco, finora ha tenuto nascosto il suo vero tesoro che forse non può far emergere, e non paga i debiti perché è distratto. 2) Ha fregato tutti ed è un mitomane. 3) Si è prestato a interpretare la parte in un gioco più grande di lui nel quale i soldi e le garanzie non sono suoi. 4) L’importante è che il Milan non finisca su Taobao.
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