«È lui». Il colpo di scena nell'indagine sul calcio scommesse arriva con una foto. Gli investigatori la mostrano a Andrea Masiello, difensore infedele del Bari, prezzolato per perdere anche il derby con il Lecce. Lui la guarda e riconosce «mister X» nello scatto: «È proprio questo l'uomo che ci consegnò per conto del Lecce 300 mila euro». Circostanza decisamente smentita dalla società.
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È il salto di qualità nell'indagine sul calcio scommesse di Bari che ora annuncia nuovi sviluppi. Allunga ombre su almeno altre partite della serie A del campionato 2010-2011: Milan-Bari, Bari-Chievo e Bari-Roma. E sembra destinata a riscrivere le classifiche. Masiello nelle oltre cinque ore di interrogatori (al mattino quello di garanzia alla presenza anche del pm Ciro Angelillis e nel pomeriggio di fronte anche al capo della procura), ne offre la possibilità.
Dopo due giorni di isolamento nel carcere San Nicola fa di tutto per tentare di tornare a casa prima di Pasqua: domani il suo difensore presenterà istanza di arresti domiciliari. È un fiume in piena. Piange. Fa altri nomi, cita altre partite truccate, fornisce dettagli su soldi intascati nelle scommesse sugli incontri pilotati. I carabinieri hanno trovato sui conti dei suoi amici, Fabio Giacobbe e Gianni Carella, le tracce di versamenti sospetti a ridosso delle partite chiacchierate per 40mila euro. Corregge il tiro sulle diverse versioni che ha fornito alle procure di Cremona e di Bari, dove in un una doppia tornata di audizioni, aveva tentato di accreditarsi come un moralizzatore. Salvo poi ritrovarsi invischiato nelle dichiarazioni altrui, temere l'arresto, ed affrettarsi ad ammettere che sì, di soldi alle spalle dei tifosi biancorossi, ne aveva fatti eccome. Scommettendo sul sicuro, sui risultati di partite da lui stesso pilotate. E anche cash, per perdere 2-0 il derby con il Lecce, da quell'emissario che, da indiscrezioni, non sarebbe un dipendente del Lecce.
Ma Masiello assicura ai pm di non aver fatto tutto da solo. Torna a tirare in ballo tutti. Suoi colleghi, anche da Nazionale, che si sarebbero prestati a sbagliare tiri fondamentali per le partite. Capi ultras che avrebbero scommesso sulla sconfitta della squadra e poi avrebbero minacciato i giocatori per ottenerla. Gli «zingari» scommettitori, la malavita. Ma anche le società calcistiche che, in questo scenario da western con tanto di scazzottate in spogliatoio, continuano a dire di non essersi accorti di nulla.
I magistrati si soffermano a lungo su Milan-Bari, Bari-Chievo e Bari-Roma, del campionato 2010-2011. Ma anche su quelle partite che coincidono con i versamenti trovati sui conti dei suoi amici ora in carcere, secondo i pm frutto di scommesse su partite pilotate: Udinese-Bari (Giacobbe e Carella versano 6.200 euro). Cesena-Bari (Giacobbe versa 9.230 euro). E Bologna Bari, Giacobbe versa 17.150 euro). Ma anche su Bari-Sampdoria: a sentire Masiello, l'ex giocatore Samp, Stefano Guberti, avrebbe fatto da emissario per offrirgli 400mila euro in cambio della vittoria certa, poi ottenuta. E Bari-Parma. Notizie tutte da verificare, ma in grado di infrangere altri sogni dei tifosi.
corriere.it
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