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Marchese, mental coach: “Rossi sfrutti gli infortuni per tornare più forte di prima”

Intervistato in esclusiva da Sportitalia.com, il noto mental coach, Marco Marchese, si è espresso sul difficile momento di Giuseppe Rossi, alle prese con l’ennesimo infortunio della sua carriera. Cosa pensa …

Redazione VN

Intervistato in esclusiva da Sportitalia.com, il noto mental coach, Marco Marchese, si è espresso sul difficile momento di Giuseppe Rossi, alle prese con l'ennesimo infortunio della sua carriera.

Cosa pensa della situazione di Giuseppe Rossi dal punto di vista mentale?

"Io penso che ad oggi Giuseppe Rossi abbia un'opportunità importante, cioè quella di sfruttare questi infortuni per tornare più forte di prima.

Un Uomo non rinuncia mai a quello che ama, egli trova l’amore in quello che fa. Un Campione non significa solo perfezione, né vittoria, significa anche vulnerabilità', sapersi rialzare più forte di prima quando cade, questo il vero coraggio. L’incidente per i calciatori va messo in preventivo, ma dipende tutto con che tipo di stato d'animo reagisci agli infortuni. La vita è scegliere: puoi scegliere di essere vittima o qualunque cosa vuoi … Il campione agisce. Non c’è un inizio ed una fine, c’è solo il fare. Mi auguro di essere stato abbastanza chiaro nell'esprimere il mio concetto".

Chiarissimo. Come potrebbe reagire lui e la squadra?

"La squadra dovrà' continuare a focalizzarsi sull'obiettivo fissato ad inizio stagione, poi chiaramente Mister Montella sapra' tenere sempre alta la pressione dei suoi ragazzi, lo ha dimostrato già l'hanno scorso quando ci sono stati gli infortuni di Rossi e Gomez. Per quanto riguarda il ragazzo se lui reagirà come detto in precedenza sono certo che vedremo il Pepito che tutti stimiamo dal punto di vista calcistico".

In nazionale secondo lei potrebbe tornare?

"Certo, Dipende dal ragazzo, io premetto che la Nazionale da un mio punto di vista dev'essere una conseguenza alla stagione fatta con il mio club, prima di tutto mi focalizzo su ciò che voglio dimostrare/raggiungere con la mia squadra di club, poi se avrò fatto ciò che mi ero prefissato allora si che posso dire di esser pronto per la nazionale. Un Campione non si pone mai dei limiti mentali ma lavora ad ampio raggio sugli obiettivi prefissati".