Sulla questione dei diritti tv "serve un passo indietro da parte di tutti per il bene del sistema". Questo il messaggio lanciato dal presidente del Coni e commissario straordinario della Lega di Serie A Giovanni Malagò alle parti coinvolte nella questione della vendita dei diritti tv del campionato per il triennio 2018-2021. "In questo momento un'opera di mediazione da parte mia non sarebbe neanche giuridicamente corretta, perché i diritti sono in ogni caso in capo a un soggetto (Mediapro, ndr). Non devono esserci né vincitori né vinti, altrimenti si rischia di farsi male: in questi casi serve un passo indietro da parte di tutti per fare in modo che il sistema ne benefici. Dopodiché c'è una prospettiva a medio-lungo termine e lo abbiamo visto con la finale di Coppa Italia: se investi e fai un buon prodotto, ci sono le potenzialità per fare ricavi e dare soddisfazione a tutti, se invece vuoi capitalizzare il massimo in un senso o nell'altro la partita diventa complicata".
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Malagò: “Diritti tv? Serve un passo indietro”
Le parole del presidente del Coni e commissario della Lega Serie A
Il presidente del Coni ha anche commentato le ultime novità relative alla Figc, con Lega nazionale dilettanti, Lega Pro, Associazione calciatori e arbitri pronte a chiedere nuove elezioni e candidare l'ex presidente Giancarlo Abete: "Se c'è la volontà di fare una assemblea elettiva, ora più che mai la Serie A deve essere rappresentata, altrimenti si torna a fare l'errore del passato. Nelle assemblee della Lega di A, che conosco bene avendole frequentate assiduamente negli ultimi mesi, non si è mai parlato né toccato questo argomento. Se c'era la volontà di fare un candidato unitario, è stato completamente sbagliato e fuori luogo non renderne partecipe la Lega di A, a prescindere dal discorso sul nome sul quale non do alcun giudizio".
Secondo il presidente del Coni, la strada delle riforme avviate dal commissario della Figc Roberto Fabbricini comunque non si fermerà:"È giusto che si vada avanti, se poi chi arriva ritiene corretto cambiare le cose è un suo diritto - ha dichiarato Malagò - Se uno aspetta per fare delle cose di buon senso, sostenute a suo tempo anche da alcune componenti che oggi chiedono l'assemblea elettiva, non si combina nulla".
"Mi dispiace aver letto le parole di Malagò, noi non siamo dei ribelli che protestano nei confronti il Padrone del calcio-Malagò, noi semplicemente lavoriamo per riformare e abbiamo messo in piedi idee rivoluzionarie". Con queste parole il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina replica a distanza al commissario straordinario della Lega A Giovanni Malagò dopo la decisione di Lega Pro, Lnd, Aic e Aia di proporre la candidatura di Giancarlo Abete per la presidenza della Figc: "Il 29 gennaio abbiamo commesso degli errori mostrando la nostra incapacità di non riuscire ad aggregarci intorno ad un unico nome, io per primo dissi no - ha ricordato parlando ai microfoni di Rmc Sport - Ma ora su Giancarlo Abete abbiamo raggiunto un accordo proprio perché Giancarlo rappresenta una garanzia, poiché conosce pregi e difetti del mondo calcio". (Gazzetta.it)
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