Giovannini in estate ha battuto la concorrenza di una valanga di club di Serie B e Lega Pro per averlo. E’ l’autentico gioiellino della Cantera della Fiorentina, un colpo da novanta per il Pontedera. Di chi parliamo? Di Saverio Madrigali, difensore centrale classe ’95 (vent’anni il 28 gennaio prossimo), intervistato da uspontedera1912.wordpress.com dopo l’ultimo turno di campionato:
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Ciao Saverio, dal prestigioso palcoscenico dell’Artemio Franchi ad una piccola realtà come Pontedera: cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova avventura?
"Ho scelto Pontedera perché è la realtà che risponde alle mie esigenze attuali: essendo alla mia prima esperienza tra i “grandi”, ho bisogno di crescere e qui posso farlo perché si punta sulla valorizzazione dei giovani; in più mi avevano parlato molto bene dello staff tecnico e sono vicino a casa (Pisa, ndr)".
Dicevamo, Pontedera piccola realtà ma buon seguito e una tifoseria sempre molto vicina alla squadra: te lo aspettavi?
"Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, fino allo scorso anno ero abituato ad un pubblico formato di soli genitori. Devo dire che sono rimasto stupito nel senso positivo del termine, spero che il supporto dei nostri tifosi prosegua per tutta la stagione".
Ottimo avvio di campionato con prestazioni di alto livello e la convincente vittoria di Gubbio: nello spogliatoio c’è la sensazione di poter fare grandi cose o state con i piedi per terra?
"Viviamo alla giornata, partita dopo partita. Siamo consapevoli del fatto che è e sarà un campionato super equilibrato: con una vittoria possiamo ritrovarci a guardare tutti dall’alto ma basta una sconfitta per essere risucchiati nei bassifondi della classifica, questa è un’arma a doppio taglio. Noi però penseremo a concentrarci sempre sull’impegno prossimo, senza guardare troppo avanti".
Personalmente tutti ti descrivono (e a ragione) uno dei migliori prospetti nel tuo ruolo: Indiani e Vettori quanto ti stanno aiutando nella tua crescita?
"Il mister mi sta aiutando tanto, è molto preparato e riesce a farmi capire bene tutte le sfumature del mio ruolo. In campo invece c’è Federico ad aiutarmi nel momento del bisogno: ogni minima criticità me la risolve dicendomi cosa devo fare".
Sei un difensore completo: pulito, ottima visione di gioco e gran colpo di testa. Qual è il modello di calciatore a cui ti ispiri?
"In realtà non ho mai avuto un modello di calciatore a cui ispirarmi. Mi piaceva molto Vidic prima dell’infortunio, quando era a Manchester. Ma cerco di prendere spunto e trarre indicazioni preziose da tutti i difensori di spessore".
A proposito di Manchester: nel 2011 i tabloid inglesi hanno parlato di un interessamento di Sir Alex Ferguson nei tuoi confronti. Quanto c’è di vero?
"Qualcosa c’è stato, non lo nego. Ma ho lasciato che della questione se ne occupasse mio padre, quindi non ho mai avuto informazioni precise. L’unica cosa certa è che avevo già firmato il contratto con la Fiorentina e quindi tutto è finito lì".
L’ultima: il sogno nel cassetto a livello professionale?
"Il sogno professionale è quello di riuscire a giocare ai massimi livelli, vedremo col passare del tempo se ne sarò in grado. Ora però penso solo a fare bene qui: voglio aiutare il Pontedera a fare meglio dell’anno scorso".
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