Decisivo per Marcelo Alejandro Larrondo fu il Big Mac, al secolo Massimo Maccarone, novarese di Galliate che nell'estate del 2002 venne ceduto dall'Empoli al Middlesbrough. Nella primavera del 2010 Big Mac veste le panni del (primo) maestro nella crescita dell'argentino arrivato a Siena dalle giovanili del River Plate. Guarda Marcelo, guarda e impara. Big Mac prendeva il pallone , si piazzava al limite dell'area e calciava, un po' guardando la porta e un po' sbirciando se Larrondo era attento. Marcelo prendeva appunti. Il 21 marzo di quell'anno, alla settima partita, la prima da titolare, Marcelo Alejandro Larrondo mise a frutto gli insegnamenti di Big Mac e segnò il suo primo gol in Serie A, contro il Bologna. In precedenza Larrondo aveva raggiunto la finale scudetto Primavera con il Siena guidato da Marco Baroni. Poi con Giampaolo il salto in prima squadra ma anche l'emarginazione a causa di una concorrenza importante come quella composta da Calaiò, Big Mac, Frick, Amoruso, Ghezzal e forse pure il massaggiatore. Per esordire in A aveva dovuto aspettare che in panchina si sedesse il suo mentore, Marco Baroni: due minuti contro la Lazio, ma tanto bastò. Con Malesani aveva trovato più spazio, il resto è storia recente.
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Maccarone, il primo maestro di Larrondo
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