Conferenza stampa di vigilia per Luis Enrique in vista della gara di domani contro la Fiorentina. Prima del tecnico della Roma ha però preso la parola il dg del club Franco Baldini per confermare la fiducia della società nei confronti del mister spagnolo: "Sono qua per dire che la società sa benissimo, come sapeva fin da principio, il tipo di percorso intrapreso e le sue difficoltà. Sapevamo di poter affrontare momenti duri, ma sapevamo anche per arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati, che ci sarebbero stati dei passaggi obbligati. Non ci tiriamo indietro, siamo i primi ad essere arrabbiati: pensate a quello più tifoso di voi e moltiplicate per cento, avrete la nostra delusione. Questa società arriverà a degli obiettivi in alto.Siamo contenti dei calciatori, anche se magari possiamo aver gradito poco certi atteggiamenti poco determinati. La qualità del signore che sta qui affianco a me è alta, quella dei giocatori è alta, ci siamo imbattuti in dei professionisti seri. Non c'è nessuna divisione, c'è unità di intenti, sarà un futuro importante".
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Queste le parole più interessanti di Luis Enrique, impegnato a 'difendersi' dalle tante domande inquisitorie dei colleghi romani: "Siamo ancora in lotta per la Champions, anche se non molto vicini. Ad un passo dall'Europa League, questa è la realtà e ognuno ha il proprio pensiero. Giudicatemi per i risultati, alla fine vedremo cosa succede. Io vedo l'identità di questa squadra. Tu non la vedi? Io lo rispetto, ma io la vedo questa identità, ma non solo quando vince. E' difficile spiegare cosa succede quando perdiamo, facciamo arrabbiare i nostri tifosi e ci dispiace, siamo delusi per questo. Non mi sono mai nascosto, ammetto le mie responsabilità. Ma l'identità di gioco non è un problema. Totti? Ha 35 anni, non giocherà fino a 50. La squadra deve abituarsi a giocare anche senza Totti: il futuro della squadra è senza Francesco in campo. Forse ho sbagliato, come dite voi, ma quello che ho fatto l'ho sempre fatto con convinzione. Quale autocritica posso farmi? Ho sbagliato in tutto. Nella globalità... La sconfitta con la Juve? E' sempre spiacevole perdere così. E' brutto vedere che una partita è finita già dal minuto 8. Per quanto mi riguarda, mi concentro sulla Fiorentina. 20 domande e ancora non abbiamo parlato della Fiorentina. Se vinciamo, arriviamo a 53 punti. Capisco che interessi sapere dove ho sbagliato, ma mi concentro su quello che serve alla squadra. Capisco che i tifosi siano arrabbiati, capisco il loro disappunto. Ci sono alti e bassi lo sappiamo, ma cerchiamo di pensare alla Fiorentina e a cosa succederebbe se vinciamo e a fare il meglio per arrivare alla partita".
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