Nella galleria degli orrori di San Siro, tra l'esposizione espressionista del signor Damato di Barletta e quella decadentista della Fiorentina vista nei primi 30', risalta lo spazio vuoto lasciato da Cristian Tello. Arriva così l'ennesima prova incolore da parte dell'esterno spagnolo, ancora una volta assente ingiustificato in un sistema di gioco teoricamente progettato per pungere soprattutto sulle corsie esterne. Sguardo perso nel vuoto e media del 4,5 spaccato per lui, con tanto di compartecipazione al festival delle amnesie che ieri sera hanno portato al vantaggio dell'Inter. Pensare che quest'ultimo è solo il minore dei mali...
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Lo sguardo perso nel vuoto di Tello: oltre lo scatto, niente
Lo spagnolo colleziona un'altra prestazione evanescente con la maglia viola. E quel diritto di riscatto dal Barcellona pesa sempre di più...
Che Tello in fase difensiva non fosse esattamente un muro invalicabile lo sapeva anche Sousa, che tanto ha spinto per riaverlo a Firenze dopo la preferenza espressa a gennaio scorso. Gli interrogativi, piuttosto, nascono quando anche l'apporto in fase offensiva risulta molto prossimo allo zero, come troppo spesso accade. Insomma, oltre lo scatto solo tante prese decisioni sbagliate: possibile che le partite in viola convincenti fino in fondo di un canterano come lui, un giocatore capace di collezionare 86 presenze condite da 20 reti e 14 assist nel Barcellona invincibile di Guardiola, si contino sulle dita di una mano a distanza di quasi un anno dal suo arrivo alla Fiorentina?
Evidentemente sì. E mentre Firenze continua ad aspettare la sua freccia sulla destra, le prestazioni del diretto interessato impongono una riflessione: giugno è ancora distante, ma con il futuro di Sousa ancora tutto da scrivere e un diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro (senza contare le clausole accrescitive del prezzo legate alle presenze minime del giocatore), viene da chiedersi se il gioco valga ancora la candela...
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