Continua la preparazione della nazionale italiana ad Euro 2016. In conferenza stampa dal centro tecnico federale di Coverciano ha parlato Daniele De Rossi: "La condizione fisica è ottima nonostante il fastidio al tendine. Era un anno che non sentivo dolore. Il fastidio è riuscito fuori a causa del campo pesante e così il tendine si è infiammato, ma a livello atletico sto bene.
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De Rossi: “Non siamo i favoriti, ma abbiamo l’orgoglio per fare bene”
Le parole del centrocampista azzurro a pochi giorni dal debutto agli Europei di Francia
Conte cerca di motivare al massimo la squadra. Non siamo i favoriti, ma abbiamo l'orgoglio per fare bene. Siamo una buona squadra, dovremo essere consapevoli che possiamo battere qualsiasi formazione.
La vicenda fra Totti e Spalletti? E' sempre spiacevole vedere delle tensioni all'interno di uno spogliatoio. Spalletti è uno degli allenatori più forti della Roma, Totti uno dei giocatori più forti della Roma e così in città si è creata una catastrofe. E' un fatto, però, che non ci dovrebbe più interessare.
Conte punta molto sul fattore atletico. Per lui ero un punto di domanda perché non avevo mai avuto problemi del tipo che ho avuto in questa stagione. Ho dovuto svolgere un lavoro diverso.
Deciderà il prossimo Ct se continuare a convocarmi o no in nazionale. Lascio la porta aperta. Quel che è certo è che non si lascia la nazionale se non si hanno grossi problemi fisici.
Il lavoro che facciamo è durissimo, forse il più duro che abbia mai fatto. Potremo sfruttare la parte atletica per l'Europeo.
Lavorare molto sull'aspetto video è importante perché ti permette di sapere dove si trova un compagno. Avere un allenatore che ti insegna la tattica è un vantaggio e come tale deve essere sfruttato. La mia posizione? E' una sfaccettatura più o meno importante, poi è chiaro che ci sono allenatori che mi chiedono di giocare più o meno basso.
Ho avuto problemi al polpaccio, al flessore e alla caviglia durante la stagione. Un paio di infortuni li ho avuti perché non ho pensato all'Europeo, ma alla Roma. Sono voluto rientrare troppo presto, come nel caso della partita col Real Madrid. Potevo stare tranquillamente a casa a vedere i miei compagni, ma potevamo arrivare secondi e non volevo abbandonare la squadra.
Il blocco Roma è ben fornito. Non sono certo io che devo dire alla società di puntare sui giovani. Poche sere fa la Roma Primavera ha vinto contro l'Inter ai rigori. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche con i giovani si può colmare il gap con la Juventus.
Ho sempre dato grande rilevanza alla maglia azzurra. Ho sempre sentito forte la mia appartenenza all'Italia. Nel calcio è più facile ritrovare l'orgoglio, nella vita di tutti giorni forse no. Dovremo andare nella stessa situazione anche al di fuori del calcio, anche se so che non è facile.
La maglia numero dieci? Il numero è importante quando si è un po' più giovani. In passato lo presi anch'io. Non penso che il numero l'abbia scelto Thiago (Motta, ndr). Non penso gliene importasse più di tanto vestire quel numero. Chi fa ironia su Motta, dovrebbe fare qualche palleggio con lui per vedere come tocca la palla. E' un giocatore che ha vinto tutto a livello di club, speriamo possa vincere anche con la nazionale. Ha caratteristiche diverse da Totti, Baggio eccetera, ma ha una tecnica sopraffina.
Pirlo? Manca al calcio italiano, ma non è l'unico. Andrea risolveva le partite in qualsiasi momento e dava al gioco una qualità eccezionale. Il tecnico ha fatto una scelta. Così come Andrea che ha deciso di andare a vivere in un posto bellissimo.
Il futuro? Non mi vedo in una squadra italiana diversa dalla Roma. Mi vedrei di più in un posto come gli Stati Uniti.
Il mio ruolo? Dall'alto della mia età sono abituato a giocare in tutti i moduli che il Ct utilizza".
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