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L’ex arbitro Bertini: “Calciopoli? La Juventus era vista come il diavolo, ma…”

L'ex arbitro è stato assolto dopo il processo Calciopoli

Redazione VN

L'ex arbitro Paolo Bertini, assolto dopo il processo Calciopoli, ha parlato così al Corriere dello Sport-Stadio: "Ci sono voluti nove anni. La mia vita, una parte della mia vita, è stata spazzata via. Lo sapevo anche dieci anni fa che ero innocente, ma ora è stato certificato pure dalla giustizia, tutta insieme, quella sportiva e quella penale. Bene, chi mi restituisce quello che ho perso? Mi sono dovuto comportare come un folle, perché solo un folle rinuncia alla prescrizione, ma poi ho avuto ragione io. Calciopoli nasce perché la Juventus e i dirigenti della Juventus dovevano essere il Diavolo ed invece l’unica partita diciamo così certificata, per la quale viene condannato un solo arbitro (De Santis, ndr) è Lecce-Parma, con la quale la Juventus non c’entra nulla. Mah...C’era una serie di rapporti, magari sconvenienti, ma c’erano e lo sapevano tutti. Perché con il sorteggio, con due designatori voluti da squadre diverse, era necessario tenere i canali di comunicazione aperti, ce lo disse direttamente il presidente Carraro. Io parlavo con i miei designatori tre, quattro volte a settimana. Eppure su 171mila telefonate ce ne fosse stata una.... E poi, vista la leggerezza con la quale parlavano di certe cose, possibile non parlavano anche del resto?".