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L’etica nello sport secondo Galli, Franchi e Fini

Etica e sport, sembra quasi un ossimoro e invece è possibile farli convivere. E’ stato questo è stato il tema della riunione conviviale che si è tenuta a Villa Montalto, …

Redazione VN

Etica e sport, sembra quasi un ossimoro e invece è possibile farli convivere. E' stato questo è stato il tema della riunione conviviale che si è tenuta a Villa Montalto, organizzata dal Rotary Firenze Brunelleschi che ha visto la presenza di numerosi ospiti, tra cui l’ex portiere viola Giovanni Galli, l’ex medico della nazionale e attuale direttore del museo del calcio di Coverciano Fino Fini e Francesco Franchi, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile e figlio di Artemio, grande dirigente sportivo degli anni ’70 al quale sono intitolati gli stadi di Firenze e Siena. Il moderatore della serata è stato il giornalista Mario Tenerani. Giovanni Galli è stato scelto come perfetto esempio di eticità, sia morale che sportiva, sempre estraneo a tutte le vicende legate di malaffare che girano intorno al calcio L'ex numero uno viola ha sottolineato l’importanza dell’educazione che viene trasmessa dai genitori ai figli e ha affermato che il calcio, così come lo sport, non è che un riflesso della vita, quindi “se non c’è etica nella vita non ci può essere etica nello sport”. Galli ha inoltre denunciato l’attuale immagine del calcio, definendola non costruttiva, poiché essa propone lo stereotipo del calciatore “con la cresta e 14 orecchini” e ha osservato che “tutti i giovani sanno chi ha vinto l’ultima edizione del grande fratello ma pochi sanno chi è Gandhi”. Dopodiché è intervenuto Francesco Franchi che ha parlato del confronto tra il calcio e la pallavolo, evidenziando la differenza di agonismo tra i 2 sport; il cattivo esempio che, a livello giovanile, i genitori danno ai figli quando assistono alle loro partite; il fatto che la pallavolo abbia inventato il terzo tempo e infine denunciando il poco tempo che viene dedicato all’attività fisica, allo sport e al fair play nelle scuole. Fino Fini ha parlato della mancanza di rispetto da parte dei giovani nei comportamenti di tutti i giorni, ha evidenziato come “oggi il calcio rispecchia la società civile, spesso i giovani non hanno rispetto nemmeno di se stessi”, sottolineando come la sua generazione e quella successiva a lui abbiano commesso un grande errore nel concedere troppo ai propri figli.

ALESSANDRO GUETTA