Tutti gli occhi su Bernardeschi, almeno tutti quelli della Firenze calcistica. Ed è giusto così. Perché l'abbiamo cresciuto e coccolato proprio qua, in riva d'Arno, perché è bello sfoggiare a tutta Italia (e non solo) il nostro gioiello più luccicante e per almeno un altro milione di motivi. C'è però chi stanotte ha tenuto alta la bandiera viola anche a migliaia di chilometri di distanza. E' il caso di Matìas Vecino, anche lui, come Bernardeschi, all'esordio con la nazionale maggiore. Non quella italiana, ovviamente, ma dell'Uruguay.
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L’altro piccolo (grande) gioiello in vetrina
Anche Matìas Vecino, così come Bernardeschi, ha esordito con la maglia della propria nazionale maggiore. E a giugno...
Il palcoscenico è di quelli da far tremare le gambe. C'è il tutto esaurito all'Arena Pernambuco di São Lourenço da Mata, periferia di Recife: 45.010 spettatori, per la precisione. E non potrebbe essere altrimenti per un Brasile-Uruguay da sempre tra i grandi classici del calcio sudamericano per nazioni. Il buon Matìas, però, non batte ciglio. Incassa la fiducia dal primo minuto del ct Tabarez e, dopo un inizio un po' timido e qualche difficoltà nel trovare la posizione in campo, ha brillato in mezzo alla mediana della Celeste.
Parole e musica, quest'ultime, dell'inviato in Brasile per El Paìs. Insomma, tra un Suarez di spalla e un Neymar come dirimpettaio, è arrivato il semaforo verde per Vecino. Un'altra piccola grande storia da raccontare in questa Fiorentina un po' in affanno. Firenze gongola, e ne ha ben donde, in attesa dell'inevitabile assalto di Napoli&co. Ma questa è un'altra storia. Appuntamento al prossimo test per il master in top-player.
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