Schermaglie, niente di più. Quasi fisiologiche in questi casi, almeno a detta degli esperti del settore. Fatto sta che la Fiorentina si ritrova nella scomoda posizione di dover trattare il rinnovo del portiere più in forma della Serie A con il coltello dalla parte della lama. Un ferro in buona parte forgiato proprio in casa ACF, con una gestione errata delle tempistiche, e costituita dall'attuale accordo con Norberto Murara Neto in scadenza a giugno 2015. Certo, le numerose offerte pervenute sul tavolo del brasiliano non aiutano, ma d'altra parte cosa ci si poteva aspettare da una situazione simile? Tra le poche armi sulle quali la Fiorentina può contare – oltre ad una riconoscenza che, si sa, nel mondo del calcio spesso conta quanto il due di picche – c'è un portiere di riserva come pochi se ne ricordano nella storia recente viola: Ciprian Tatarusanu.
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Attento Neto, la Fiorentina può giocare la carta Tatarusanu in fase di rinnovo. Pungolo anche a livello tecnico
Affidabile, sicuro e reattivo nelle due gare europee nelle quali è stato chiamato in causa dal primo minuto. Pochi interventi ma fondamentali ai fini del risultato. Sicuramente è ancora troppo presto per fare un bilancio dell'esperienza fiorentina dell'estremo difensore rumeno, ma i fatti fino ad ora parlano di un altro numero 1 più che di un numero 12. Un pungolo a livello tecnico per Neto, che non ha mai nascosto di non gradire la concorrenza in porta. Lo sarà anche in fase contrattuale per l'ultimo testa a testa per la clausola rescissoria se Tatarusanu confermerà le prime buone impressioni sul campo. In questo caso il messaggio della Fiorentina sarà forte e chiaro: tra i pali abbiamo le spalle coperte.
ALESSIO CROCIANI
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