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Lafont, peccati di gioventù. Ma c’è un precedente che fa ben sperare…

Il giovane portiere francese alterna grandi interventi ad errori lampanti: il vero giudizio, però, sulle sue qualità dovrà arrivare la prossima stagione

Alessandro Bracali

D’accordo, di errori Alban Lafont fin qui ne ha commessi. Negli occhi di tutti c’è ancora la respinta maldestra di mercoledì sera, su quel maledetto corner che ha portato al 2-3 di De Roon. Oppure come non ricordare, ad esempio, il rinvio completamente sbagliato in occasione della sfida di Verona contro il Chievo, che provocò il gol di Giaccherini annullato poi (per fortuna) dal Var. Del resto, andava messo in conto: nonostante una già buona esperienza ad alti livelli in Francia – come è noto, il portiere viola è stato il giocatore più giovane a debuttare nella storia della Ligue 1 – Lafont ha pur sempre ancora vent’anni, deve crescere molto, lavorare e migliorare. La Fiorentina, come ha ricordato lo stesso Carlos Freitas ieri dalle colonne di Record, ha fatto un investimento importante su di lui e si ritiene soddisfatta del suo rendimento. Dunque, ci punta parecchio, non solo per il presente ma anche per il futuro, così come ha sempre sostenuto anche Stefano Pioli.

Ma se alcuni suoi errori vengono mal digeriti al momento, c’è un precedente che può far ben sperare. Anche Norberto Neto, alle sue prime gare da giovane titolare tra i pali della Fiorentina, non convinceva tutti. Nella stagione 2012/2013, ad esempio, la prima di Vincenzo Montella sulla panchina gigliata, specie nel girone di ritorno di quel campionato quando si giocava la maglia di portiere titolare con Emiliano Viviano, non sempre dava garanzie negli interventi, anzi. Nell'annata successiva, l’allora tecnico viola, insieme alla società ed al suo staff, decise però, tra lo stupore generale, di puntare tutto sull’estremo difensore brasiliano, e, con gli allenamenti specifici del preparatore Alejandro Rosalen Lopez (ancora oggi alla Fiorentina), fece dell’ex Atletico Paranaense uno dei portieri più forti della Serie A. Tanto che, quando Neto nel gennaio 2014 decise di non rinnovare il contratto, molti in casa viola ci rimasero male, e non poco. Ma questa è un’altra storia. La speranza, invece, è che Lafont, dopo questo anno di apprendistato, possa diventare uno dei veri capisaldi della Fiorentina del futuro. MA IL GIUDIZIO DI ORSI SUL PORTIERE DELLA FIORENTINA E' INESORABILE...

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