"Sciacquando i propri panni da promessa grande squadra anche a Firenze, la Roma - scrive La Stampa - non fa più la stupida e getta la maschera. Lassù, insieme a Napoli, Juve, Inter e Lazio, c’è un meritato posto in prima fila, potenzialmente (con una gara da recuperare) a soli due punti dalla vetta, anche per la corazzata da trasferta giallorossa: il dodicesimo colpo esterno filato (7 ereditati da Spalletti e 5 nel campionato in corso) significa record in Serie A, promozione a pieni voti in un esame insidioso e guadagno netto di due punti su Napoli e Inter, le uniche due fermate sul percorso quasi netto tracciato da Di Francesco.
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La Stampa: Fiorentina esame insidioso, ma la Roma è promossa
"Sciacquando i propri panni da promessa grande squadra anche a Firenze, la Roma non fa più la stupida e getta la maschera. Lassù, insieme a Napoli, Juve, Inter e Lazio, c’è un meritato posto in prima fila"
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Sì, questa Roma, in barba agli scetticismi iniziali, sta diventando grande. Può pure concedersi qualche ballo proibito in difesa (di Veretout e Simeone i primi dispiaceri in trasferta incassati da Alisson, bucato dopo 383’ di imbattibilità), il rischio di lasciarsi attaccare più del solito dalla Fiorentina, il lusso di uno Dzeko a secco per cinque gare e l’ebbrezza di un turnover (apparentemente) spericolato (11 formazioni differenti in altrettante occasioni), ma alla fine trova sempre un modo o la pedina giusta per arrivare a dama. Che sia l’inatteso uomo della pioggia del primo tempo, Gerson, apparso sotto forma di doppietta, la spallata in mischia di Manolas, l’acuto finale di Perotti, il fosforo a tutto campo di Nainggolan o i riflessi salvifici di Alisson, cambia poco. Merito della lunghezza della rosa, della varietà di soluzioni a disposizione e della compatibilità del credo calcistico di Eusebio Di Francesco, segni particolari colpevolmente snobbati da molti in estate, con la Roma attuale.
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