Se anche voi siete dei calciofili da poltrona e perciò abbonati a Sky per non perdervi nemmeno una partita dal venerdì sera alla domenica sera, vi sarete sicuramente accorti del bombardamento pubblicitario che l'emittente di Murdoch ha messo in atto per il prossimo campionato di Formula 1. Ebbene Sky, sinonimo di calcio da dieci anni a questa parte, sta cercando, attraverso l'acquisizione dei diritti sulla Formula 1, di risollevare la quota abbonati, calati vertiginosamente nel 2012. Sky ha falsato per anni il mercato dei diritti sulla trasmissione dei campionati esteri, sparando alto sui costi, e sapendo di non avere particolari competitori capaci di reggere quelle cifre. Una volta infatti sull'emittente digitale nella sezione Sport potevi gustarti dal calcio russo a quello tedesco del Bayern, dalla Spagna alla Scozia. Alla Rai e a Mediaset (l'unica emittente per cui nel 2012 i ricavi sono stati in crescita del 12% rispetto al 2011 grazie anche al carnet più assortito di partite messe a disposizione) restavano le briciole.
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Gli scricchiolii di Sky
Cala il numero degli abbonati: il servizio sul calcio è sempre più scarno
Metti la crisi economica e giungi al risultato che Sky Italia deve tralasciare i campionati di calcio esteri per rimediare alla perdita di 20 milioni di dollari del secondo trimestre 2012 (fino al 31 dicembre). Murdoch avrebbe voluto aumentare il costo dell'abbonamento per ripianare le spese legate alla programmazione, circa 30 milioni di euro tra campionati esteri, Uefa, Champions League e gli scorsi Europei di calcio. Così ha fatto, ottenendo il semplice risultato che si legge nel comunicato ufficiale del gruppo "Sky ha registrato una riduzione netta di abbonati pari a 28.000 negli ultimi tre mesi del 2012".
E allora, cari amici calciofili, se è vero che le partite di Champions o di Europa League non ve le tocca nessuno, sappiate che le magie di Cristiano Ronaldo o il fascino degli stadi inglesi, dovrete cercarveli in altre emittenti, perché saranno sostituiti dal roboante motore della Ferrari. Sempre che questo ripiani il gap di bilancio.
CHIARA BAGLIONI
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