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La Nazione Con la (prima) coppa in testa

Sarà dura contro la sapienza tattica e il rancore travestito da educazione di Guidolin, sarà dura contro la classe impermalita di Totò (vicino alla Fiorentina almeno tre volte, ma poi …

Redazione VN

Sarà dura contro la sapienza tattica e il rancore travestito da educazione di Guidolin, sarà dura contro la classe impermalita di Totò (vicino alla Fiorentina almeno tre volte, ma poi rimasto lontano), sarà dura contro la forza acerba dell’Udinese che sa sempre trovare giovanissimi che sanno giocare bene a calcio. Un altro giovane che si chiama Cuadrado è ancora a metà con la Fiorentina, ma questa è un’altra storia e poco c’entra con la semifinale di ritorno di domani sera: battaglia pura e apertissima fra chi ha tre fronti aperti e chi galleggia senza prospettive in campionato, pronto a giocarsi tutto per arrivare in finale il 3 maggio.

I canini di Guidolin scintillano mentre, sofficiccimi, gli escono i complimenti per come giocano bene a calcio i viola. Possibili antipatie a parte, l’allenatore dei bianconeri è uno che sa incartare bene le partite, scovando debolezze laddove ci sono e picchiando proprio lì, senza pietà, perché è la legge del calcio. Ecco perché la Fiorentina domani sera dovrà tornare in campo con lo stesso atteggiamento visto contro l’Atalanta: dall’altra parte c’è un avversario che sa come farle male, lo hanno dimostrato le due percussioni centrali — micidiali e studiatissime — che all’andata hanno demolito i viola.

Prima Pereira e poi Muriel hanno messo in pratica le indicazioni di Guidolin avviando e/o concludendo blitz per sfruttare la fragilità difensiva del centrocampo viola, che anche per il ritorno resta il reparto più debole per i possibili forfait degli incontristi e l’assenza di Borja. Anderson si è visto il giusto e non ha ovviamente la sicurezza che solo la continuità d’impiego può dargli, probabilmente Montella spera nei recuperi all’ultimissimo tuffo di Aquilani o Ambrosini. Ma nessuno può dargli certezze, forse oggi ci sarà qualche notizia in più.

Dettagli forse alla vigilia di un match che sarà giocato soprattutto sui nervi, com’è inevitabile che sia a 90 minuti dal primo, vero verdetto della stagione. Lo sbarco in finale sarebbe un evento unico per i Della Valle, che hanno acquistato la Fiorentina in C2 undici anni e mezzo fa arrivando a sfiorare nel 2008 un risultato simile in Uefa League (eliminazione ai rigori in semifinale da parte dei Rangers). Guadagnarsi il biglietto per la partita del 3 maggio varrebbe anche la qualificazione diretta alla prossima Europa League senza dover disputare i play off. Una bella conquista, essendo solo a febbraio. La Fiorentina sa bene che cosa si gioca domani sera e le assenze non devono spaventarla: anche chi si è visto meno sa fare bene il suo mestiere (per informazioni chiedere all’Atalanta) se intorno c’è la squadra giusta.

Angelo Giorgetti - La Nazione