Pur stando a Londra e senza nessuno con cui vederla, la partita con la Juve non la potevo perdere. Tempo fa mi hanno consigliato un locale dove vederla.
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Juventus-Fiorentina vissuta da Londra
Pur stando a Londra e senza nessuno con cui vederla, la partita con la Juve non la potevo perdere. Tempo fa mi hanno consigliato un locale dove vederla. “Are you …
"Are you going to show Juventus-Fiorentina tomorrow at six?" chiedo al telefono.
Mi rispondono in italiano:"Guarda che la partita è alle cinque. Si, si, la diamo la Juventus". Il mio accento non deve essere troppo british. Comunque sia, ho trovato dove andare. Anche se quel "la diamo la Juventus" mi fa temere di stare andando verso un covo di serpi. O di gobbi. Ma stiamo a vedere.
Entro dentro e il posto è semivuoto. Un bancone da salumiere, pieno di ogni ben di dio, taglia a metà il locale. L'ambiente è più che familiare. Chiedo conferma che diano la partita, l'oste mi dice:"Certo! Otto pound e ti prendi panino -indica una cesta di pacchetti confezionati- bibita e partita". Fair enough. Prendo il panino e mi metto a un tavolino, di fronte alla televisione più grande. "No, guarda che la partita la facciamo vedere di sotto. Prenditi una bibita e scendi giù".
Annuisco come un neofita che impara velocemente le regole del club. Arraffo una birra e vado "di sotto". Dietro al bancone si apre una porta, delle scale scendono verso il basso. Varco un'apertura nel muro e mi trovo di fronte a uno stanzone buio, pieno di sedie disposte verso lo schermo. Le prime due file sono già occupate, i volti dei tifosi illuminati dallo schermo in HD, unica fonte di luce. Sull'idea di andare in un covo ci avevo dato, ma un cappellino viola di un uomo seduto in prima fila mi rincuora: non sono solo.
Si parla poco, molti azzannano il panino in silenzio. Piano piano la stanza si riempie, sempre più uomini arrivano con panino e birra in mano.
Sulle prime, gli sguardi sono fissi sullo schermo, c'è poco movimento. Vorrei capire meglio quanti siamo, chi tifa Juve e chi no, a parte il cappellino viola che sicuramente è dei nostri. Alla prima palla persa da Tomovic in molti bofonchiano, ma non è chiaro se di speranza oppure di disperazione. Al primo traversone di Quadrado molti reagiscono con un urlo: paura o gioiosa aspettativa? Il buio in sala non mi aiuta a capire.
Toni viene spinto a terra al 16esimo in area, un gruppo di spettatori, quelli proprio davanti allo schermo, si alza in piedi per chiedere il rigore. Ecco, lì c'è il nocciolo duro di fiorentini.
20esimo minuto, gol di Vucinic. La stanza esplode. Non siamo in tanti viola quanto pensavo. La maggioranza è in piedi a esultare. Quelli di fronte allo schermo rimangono muti.
Ora capisco come funziona:si sta tutti nella stessa stanza, ma tra tifosi viola e juventini c'è come un muro. Si fa finta che gli altri non ci siano. E si è liberi di commentare. Regole di convivenza.
Al 26esimo una ragazza varca la soglia dell'antro buio dove siamo rintanati. È la sola donna nella stanza. Ha l'aria di fregarsene della partita, è venuta per stare col ragazzo. Gli poggia la testa sulla spalla non appena ci si siede accanto. Che cosa fa fare l'amore, si arriva anche a passare due ore in un antro buio e umido a guardare la Juventus. Intanto continua ad arrivare gente col panino in mano. Non so dove trovino posto a sedere.
30esimo, Jovetic servito da Quadrado ha solo un difensore davanti tra lui e la porta. Si fa fregare la palla. "Mi esce un (...!) . Mi sono ambientato.
41esimo, gol di Matri. La stanza riesplode, ma guardo dietro di me e ci sono ben tre file di ragazzi seduti e muti mentre tutt'intorno sono in piedi a esultare. Mi sento meno solo.
46esimo, ennesimo cross di Quadrado, completamente fuori misura. Un disperato tra le prime file esclama :" Ma a chiiiiiii? ". Finisce il primo tempo, in molti si alzano e vanno a fumarsi una sigaretta.
Secondo tempo, le prime file iniziano ad averne abbastanza del cronista di Sky. "Ma senti questo gufo", "Non è che gufa, è gobbo". Tutti i viola annuiscono. Tra gli juventini c'è un silenzio assenso.
Al 12esimo giallo per Peluso. Le prime file esultano. Ormai ci rimane quello, festeggiare per un giallo agli avversari.
Ora si chiacchiera allegramente nelle prime file. È la malinconia del tifoso viola capire che è meglio iniziare subito a sfogarsi che aspettare il novantesimo. Qui si mette male e niente sembra promettere di poter tornare in partita.
Accanto a me un tipo rimane insensibile a qualsiasi azione pericolosa, che sia per la Juve o per la Fiorentina. Non capisco da che parte stia. "Fiorentina o Juventus?" gli chiedo. "Io tifo Napoli, giochiamo dopo di voi. Ma sono contro la Juve in ogni occasione". Bravo compa'.
Al 29esimo entra Lijac al posto di Jovetic. "Speriamo che Tortellino si inventi qualcosa. Dai Adem!" Adem Lijac detto "Tortellino". I soprannomi dati ai calciatori viola sono meravigliosi, così improvvisati e azzeccati allo stesso tempo.
46esimo, Roncaglia sventa un contropiede della Juve. Tutti i viola esultano:c'è ancora qualcosa a cui attaccarsi. "Facundo, uno di noi" anche quaggiù oltremanica.
Finisce la partita. Risaliamo tutti su al bar. Un uomo dal netto accento livornese è nero furioso. "Non siete nemmeno entrati in campo! Non si può perdere così". Ma perchè, lei tifa Fiorentina? "No, ma mi avete fatto perdere un sacco di soldi. Avevo puntato sul pareggio. Ditegli a Montella di spettinarsi un pochinino, con quel capino sempre a posto".
Saluto i miei compagni di tifo e prometto di tornare presto. "La prossima è con l'Inter, vieni dai che se ne piglia altri due come minimo, ci si diverte!". No dai, speriamo Montella s'arruffi i capelli.
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