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Il pagellone di Ferrara: dal reverendo Vargas a Pepito

Rossi spazza via il ricordo del blandissimo Jovetic (COMMENTA)

Redazione VN

Iniziamo dalle vere sorprese. Quelle forti, cinematografiche. Perché in fondo è questo che cerchiamo, no? Un colpo al cuore che ci sbatta fuori dal recinto di una vita che vogliono far somigliare a un prestampato. E allora vi sorprenderemo anche noi: iniziando da lui, il redento e incredibile Reverendo RockyVargas,quello che sembrava finito prigioniero dentro una boccia di cerveza da 66 cl. Altro che vida loca. Quando d’estate, durante la notte del grande show al Franchi, è sbucato dalla tribuna coi Guns N’Roses che urlavano Welcome to the jungle, in tanti hanno pensato a un mezzo scherzo, come immaginare Bondi che ritira il Nobel per la poesia. Invece Juan Manuel ha ribaltato la sua vita come un Cayenne, e quando ha alzato le braccia tatuate al cielo dopo il primo gol (ne ha fatti quattro), tutti abbiamo capito che la trama era troppo bella per non farci prendere il cuore dalla redenzione dell’anno. E allora Rocky Vargas vale un 7,5 in pagella. E a ogni moralista che dissentirà nel nome del calcio dei bravi ragazzi, diciamo che l’idea che un chico perdido torni a galla per stupire vale più di qualsiasi morale da quattro soldi. Insomma, quando vi sentite esclusi o poco considerati, mettetevi sotto e pensate al numero 66, un esempio che vale un film.

Anche se, per la verità, l’oscar delle emozioni va assegnato per forza a ciò che è successo domenica 20 ottobre 2013, giorno di Pepito Rossi-Juventus. Perché qui non esistono paragoni credibili, a parte il mistero del Santo Graal, quello dei cerchi sul grano e delle scie chimiche. Già. Nessuno ci crederebbe a una storia così. Infatti, in questo caso, ci troviamo sul confine del mistico: è difficile comprendere cosa sia successo quel giorno. La Fiorentina prima non c’è, poi appare all’improvviso e stravolge tutto. Riguardarsi Fiorentina- Juventus (voto 10) su YouTube è un must. Trattasi di eccitante naturale. Qualcuno ha ipotizzato che dall’alto Mario Ciuffi e Valter Tanturli(un 10 al ricordo di due tifosi davvero speciali e indimenticabili) siano intervenuti in nome di una giustizia ultraterrena. Anche se è chiaro che la squadra di Montella si è meritata coi fatti il suo giorno di overdose di felicità. Grazie soprattutto a un raincredibiligazzo chiamato Pepito Rossi (9), un altro che ha sorpreso tutti per come è rientrato in gioco dopo due anni di stop. Rossi ha cancellato il passato nel giro di due dribbling. Scomparso il blandissimo ricordo di Jovetic (4 perla parabola discendente del calciatore e 8 perché guadagnare 7 milioni all’anno per fare lo spettatore non è da tutti), scomparsi anche i timori per l’assenza del bomberone tedesco. Pepito è generoso e letale, impietoso e testardo. Quattordici reti in campionato sono tante. Nessuno, nemmeno lui, poteva aspettarsi un rientro così entusiasmante. Così come nessuno avrebbe immaginato che Gomezla rockstar (senza voto,ma molta voglia di poter esagerare in tempi rapidi), presentato al Franchi come il nuovo oggetto di culto, si sarebbe afflosciato in un angolino tutti questi mesi.

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L'articolo completo di Benedetto Ferrara nell'edizione odierna de' La Repubblica